Latina

Panama

"Il movimento deve avere un impatto sociale"

Più di tre mesi di proteste contro la riforma del presidente Mulino​
16 luglio 2025
Giorgio Trucchi

Olmedo Carrasquilla II

Ampie fasce della popolazione panamense si sono mobilitate contro la riforma del sistema pensionistico (legge 462), lo sfruttamento dei beni comuni e la svendita della sovranità nazionale. Di fronte alla resistenza popolare, la risposta del presidente José Raúl Mulino è stata la repressione.

"È una situazione molto complessa in cui la stessa realtà che viviamo, una realtà fatta di repressione, criminalizzazione, persecuzione giudiziaria e terrore, abusi protetti da un ferreo cordone mediatico, richiede al movimento un grande sforzo, non solo per resistere e lottare, ma anche per avere un impatto concreto nella società", dice Olmedo Carrasquilla II.

Per il giornalista ed ecologista sociale, alle richieste che vengono portate in piazza se ne aggiungono altre che sono rivendicazioni storiche del movimento popolare panamense, come la lotta alla corruzione e alla mancanza di trasparenza, la crisi nel settore sanitario e dell'istruzione, la crescente disuguaglianza sociale.

"Le proposte di chi protesta devono necessariamente essere accompagnate da una visione di transizione energetica giusta, reale ed ecologica, che tenga conto non solo degli aspetti ambientali, ma anche di quelli sociali ed economici. Abbiamo bisogno di una vera rifondazione del Paese".

Carrasquilla II, membro del consiglio editoriale di Radio Temblor, spiega come sia ormai diventato indispensabile promuovere una costituente originaria, per dare un nuovo impulso alla partecipazione dei cittadini.

"Deve essere una partecipazione collettiva, organica e strutturale, in cui tutti i settori possano avere non solo voce, ma anche influenza. In questo contesto, continua l'attivista, si inserisce necessariamente il tema della transizione verso una vita dignitosa, verso una migliore qualità della vita".

Denunciare la repressione

A maggior mobilitazione, maggior repressione da parte dei corpi di sicurezza dello Stato. Questa è la realtà che vive il popolo panamense.

"Si incrementa il budget delle forze di polizia, fornendo loro formazione e attrezzature militari, con il chiaro obiettivo di reprimere tutti coloro che si oppongono alle decisioni del governo", assicura Carrasquilla II.

A Panama il movimento sociale è stato reso invisibile e criminalizzato, mettendo a tacere la sua voce con la violenza, con l'assedio mediatico e attraverso un sistema giudiziario al servizio dei potenti.

Le popolazioni indigene sono tra quelle che maggiormente soffrono per le vessazioni, la repressione, la tortura simulata, la discriminazione e l'abbandono sociale ed economico.

"Si tratta di repressione che ha un chiaro connotato razzista, basti vedere ciò che sta accadendo a Bocas del Toro con il popolo Ngäbe Buglé, il velo di silenzio che hanno steso sui morti e feriti delle scorse settimane, le misure arbitrarie adottate per rendere invisibile la repressione".

"Come media alternativi" conclude il giornalista "stiamo raccogliendo e sistematizzando tutte le informazioni sulle gravi violazioni commesse dal governo durante questi mesi. Le elaboreremo e le presenteremo pubblicamente, sia a livello nazionale che internazionale".

Fuente: Rel UITA (spagnolo)

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