Le polveri di Taranto, dalla diossina al polverino

Tutto si sta ricomponendo

Come in un puzzle, i pezzi combaciano, il quadro è terribile. Nessuno ci ha avvisato di non toccare quelle polveri e di non entrare in casa con le scarpe. Non costituivano un pericolo dal punto di vista sanitario?
Fonte: Facebook 23 marzo 2017

Tutto si sta ricomponendo, come in un puzzle, i pezzi combaciano, il quadro è terribile.

1) I lavoratori Ilva gestivano polveri contenenti diossina. Ma poiché l'azienda non li avvisava che erano contaminate, i lavoratori le consideravano polveri come le altre e non facevano caso quando il vento le portava verso la città o verso i pascoli. Le pecore si contaminavano, le cozze si avvelenavano, noi mangiavamo di tutto, senza sospettar di nulla.

2) Stessa cosa per il cosiddetto "polverino d'altoforno", che ha una composizione chimica differente dalla polvere sopra descritta. Il polverino è una miscela di metalli pesanti e di veleni metallurgici, è residuo rimasto nei sistemi di depolverazione, è particolato raccolto a tonnellate che veniva lasciato qua e là, in cumuli, sotto il vento. Una pessima gestione. E così nei Wind Days - mentre il sindaco pensava a deviare il traffico delle auto - arrivavano i veleni tramite le polveri. E i lavoratori tutto questo lo sapevano?

3) Nel puzzle che piano piano si ricompone emerge che il vero killer silente è stato questo ammasso di polveri che hanno svolazzato ovunque, molto più pericoloso di quello che vedevamo uscire dai camini. Ci siamo concentrati tanto sulle "emissioni non convogliate" senza far caso alle polveri "fuori controllo" e supercontaminate che venivano trattenute dai filtri e poi fatte finire sulla città in forma terribilmente concentrata. Non polvere sporca (come i cumuli di "minerale") ma polvere killer. Lo sa questo la gente di Taranto che non usa i guanti azzurri quando pulisce la casa? E la ASL perché non avvisa di non toccare quelle polveri e di non entrare in casa con le scarpe?

4) Mi chiedo come mai noi che stiamo fuori dalla fabbrica tutto questo lo scopriamo con lo spirito di osservazione mentre chi era dentro la fabbrica - nel ruolo di Rappresentanti dei Lavoratori della Sicurezza - non ha svolto quel ruolo di controllo che competeva loro. E lo Spesal che ha fatto?

5) Mi domando la ragione di tanta superficialità, di tanto menefreghismo. Una classe operaia che avrebbe - nei progetti di Marx - dovuto liberare gli altri liberando se stessa, è stata invece il braccio operativo più o meno inconsapevole di un avvelenamento lento e silenzioso di un'intera città. Questa città non è stata liberata dalla classe operaia. E non è stata illuminata neanche da chi ha letto Marx. A che è servito leggere Marx se poi si è lasciato avvelenare una città? E anche chi aveva la laurea di ingegneria attaccata alla parete è stato lì a guardare, non tutti ma in massima parte hanno preferito tacere. Tanti, tantissimi escono male da questa storia, sia gli ignoranti, sia i colti. Anche noi insegnanti, così pronti a rimproverare gli studenti disattenti.

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