Storie di ordinaria intolleranza: prima le offese e poi l'oblio.
La famiglia Bergamo ha scritto questa garbatissima e allarmata lettera al "Gazzettino", cronaca di Rovigo. Ma il giornale non l'ha mai pubblicata.
Ve la proponiamo integralmente e... giudicate voi.
L'allarme della Corte
A dieci giorni dal suo addio alla presidenza della Consulta Valerio Onida critica i politici che usano l'immunità come«scudo». Democrazia «a rischio» «senza il rispetto per l'informazione e l'indipendenza delle autorità di garanzia»
Sara Menafra
Intervista a Stefano Mencherini
Nel 1981 Fabio nasco a Moncalieri (Torino) da famiglia lavoratrice e di fervida fede cattolica . Appassionato di giornalismo, ha curato rubriche su periodici locali e nel 2000 ho stretto un legame di collaborazione col movimento di Pax Christi, per il quale mi sono occupato dell'ufficio stampa e del relativo giornale informativo. Giornalista pubblicista, studio Scienze Politiche all'Università di Bari e vivo in provincia, a Bisceglie. Ho partecipato attivamente alla stagione dei movimenti, da Genova in poi, promuovendo a Bari il Comitato Anti-McDonald's e a Bisceglie il Social Forum. Ho aderito per alcuni anni ai Giovani Comunisti. Tra le collaborazioni segnalo quella col portale Centomovimenti News, con Mosaico di Pace e con il mensile di satira BarCondicio.
Fabio Dell'Olio
Tommaso di Ciaula e' un "vecchio" operaio che nel 1978 ha scritto "Tuta blu", edito da Feltrinelli e poi tradotto in mezzo mondo. Scrive a questo sito un intervento-invettiva intriso di rabbia e di saggezza popolare.
Tommaso Di Ciaula
Allora dai, ragazzi.
Il sole è alto e la primavera dei diritti anche nell' informazione sta per arrivare. Dipende anche da voi, da tutti voi, che si senta forte e chiara la protesta civile
contro i soprusi di ogni genere che assediano la nostra umiliata professione.
Per una pace vera e duratura. Contro ogni guerra preventiva. Anche quelle dentro ai nostri confini. E contro ogni censura.
Per quello che ci riguarda come giornalisti salentini, pugliesi,
e come italiani che amano anche la propria bandiera, che non ha -ricordiamolo- un colore solo, si scenda in strada, nei vicoli, nelle piazze. Si occupino le redazioni con iniziative di protesta. Si chiedano garanzie ai propri editori e ai propri direttori. Si denuncino ricatti, marchette e soprusi che inquinano anche le intelligenze e le sensibilità di tanti colleghi che hanno meno forza di noi per alzare schiena e voce.
Con le istanze che ognuno ritiene prioritarie.
Ma lo si faccia subito, come chiedeva,commuovendosi,ieri sera a Mesagne padre Alex Zanotelli. Perchè non c'è più tempo.
s.m.
Riccardo Chartroux
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