Sangue dei giovani sul declino del regime della Repubblica islamica dell’Iran
Sangue dei giovani sul declino del regime della Repubblica islamica dell’Iran
Alcuni slogan recenti: “ brogli 1% , 2% ma non 63%” ; “ noi non abbiamo votato Ahmadinejad anche se ha ordinato il giureconsulto”; “ non alla dittatura” ecc.
Ayatollah Khamenei con il Sermone di Venerdì ha stabilito un golpe contro la popolazione in Lotta, decretando la vittoria di Ahmadinejad, ribadendo e ripetendo che il tempo delle competizioni elettorali è finito, di fatto ha provocato la repressione totale, da parte, di Passdaran, Bassij e Anssarol Mosslemin contro i manifestanti. Le giornate di sabato e di Domenica sono state senza precedenti nelle proteste di piazza nella settimana appena passata.
Sig. Mirhossein Muossavi invece , chiede l’annullamento delle elezioni, i manifestanti rivendicano una nazione libera dai dittatori e dal giureconsulto. Lo stesso nel suo 6°( ultimo), comunicato ha dichiarato di essere pronto per il martirio.
Il portavoce del Consiglio dei Guardiani Abassalì Kadkhodai, in una conferenza stampa, ammette i brogli, sottolineando che comunque questo non potrà cambiare il risultato. Il portavoce procede dichiarando, la presenza di oltre 3 milioni di schede irregolari, ma sottolinea “ siamo ben lontani da 11 milioni di schede che sono determinanti nel cambiamento del risultato elettorale, come ha ribadito Ayatollah Khamenei”.
Oggi il movimento oceanico in Iran comunque vada ha già smascherato il regime della Repubblica Islamica. Di fatto ha trasferito il suo declino dai palazzi alle piazze, per tutto il mondo che lo ignorava, denunciando non solo i brogli elettorali recenti ma trent’anni di repressione totale che ha subito.
Il regime sta reprimendo le rivendicazioni di libertà e di uguaglianza con mezzi repressivi arrivando ad utilizzare anche sostanze chimiche. I focolai di proteste radicali nelle piazze e nei luoghi di lavoro, se dovessero confluirsi allora dovremmo attenderci una grave stagione di crisi per il regime .
I milioni di persone nelle piazze dell’Iran, rispettando il movimento di liberazione del 1979, rivendicano la libertà con una coscienza maggiore e con una razionalità più acuta rispetto la precedente generazione che rivendicava la libertà e la morte del regime dello Scià. Inoltre la maggior parte dei giovani( oltre 48 milioni in Iran ha età inferiore a 33 anni), amanti della libertà e della democrazia sono consapevoli di essere ingannati a livello elettorale, ma non permettono di essere umiliati in un movimento pacifico che si estendo in tutto l’Iran.
I responsabili sono tutti quelli che da sempre difendono la Repubblica Islamica e le sue leggi, la popolazione ed in particolare i giovani oramai sono in rotta di collisione con il regime , che fino a ieri nessuno poteva contestare pubblicamente e che oggi è in grande difficoltà. L’uccisioni dei manifestanti è sinonimo di un declino totale.
Noi iraniani all’estero, circa 15.000 in Italia, uniti in un movimento per la libertà e per l’uguaglianza che si opponga al regime del Giureconsulto, assieme ai democratici e ai difensori dei diritti umani, dobbiamo creare un comitato di solidarietà per i popoli dell’Iran in lotta contro il regime della Repubblica Islamica.
Italia – 23 Giugno 2009
updi@libero.it
( Unione per la Democrazia in Iran – Italia), Iranian Human Rights Activists Groups In EU and North America (Member of World Coalition against the death penalty).
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