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Lettera agli insegnanti precari

Il dialogo e l'emancipazione degli immigrati passa attraverso un potenziamento della scuola

Dobbiamo costruire una scuola interculturale e di accoglienza che non trasmetta solo nozioni ma che costruisca coscienza, cambiamento e solidarietà. La scuola deve essere strumento di pace e di dialogo. Ecco perché è importante sostenere il digiuno del prof. Rocco Altieri in difesa dei corsi serali
30 agosto 2010

Cara Elena,
grazie per la solidarietà e la condivisione della protesta.
La mia protesta la sto attuando a casa e dura 24 ore, terminando domattina.
Non escludo di ripeterla. L'obiettivo è quello di sostenere il prof. Rocco Altieri che è il riferimento nazionale della protesta e che è in digiuno dal 22 agosto.
Tramite Facebook ed email ho notato che l'iniziativa è servita a suscitare l'attenzione sul problema dei corsi serali e sulla loro funzione sociale e civile di emancipazione culturale dei lavoratori e degli immigrati.
Mi piacerebbe che riuscissimo a innescare un digiuno a staffetta e noto che ve ne sono le condizioni perché più persone stanno esprimendo solidarietà.

I corsi serali rischiano, come sai, di scomparire sotto i tagli indiscriminati all'istruzione.
E sono sotto attacco per due motivi: uno sociale e uno meramente economico.

Sotto il profilo sociale essi costituiscono uno spazio di democrazia e di conoscenza ed è ovvio che diano fastidio a chi di democrazia e di conoscenza non ne vuol sentire parlare, specie se i destinatari sono proprio quei lavoratori e quegli immigrati che dovrebbero rinunciare ai diritti, chinare il capo e lavorare in silenzio, o essere espulsi quando non servono più. Perché la scuola deve aprire spazi di educazione alla cittadinanza attiva se tutto ciò è fumo negli occhi per chi comanda?

Vi è poi il motivo economico. I corsi serali possono compensare la perdita di classi del mattino. L'Italia è all'ultimo posto in Europa per l'educazione degli adulti. Realizzare la strategia europea di Lisbona per l'educazione permanente significa ampliare notevolmente i corsi serali. Ed ecco il conflitto con le logiche orientate ai tagli indiscriminati messi in atto dai governi.
Dialogare fin da piccoli


Pertanto il digiuno del prof. Altieri, a cui mi sono associato, auspica una società diversa. Il prof. Altieri è un uomo impegnato per la pace, insegna all'Università di Pisa le discipline connesse alla cultura della nonviolenza. La sua idea di integrazione, dialogo ed emancipazione degli immigrati passa attraverso un potenziamento della scuola e della sua funzione interculturale.
Questa lotta riporta al entro la scuola di don Lorenzo Milani che non trasmette solo nozioni ma che costruisce coscienza, cambiamento e solidarietà.

Mi auguro che il suo digiuno sia uno stimolo a ripensare la nostra società in chiave di civile accoglienza dei lavoratori immigrati perché solo così potremo evitare che una risorsa indispensabile alla nostra società si trasformi in un problema. Con l'educazione potremo battere il razzismo alla radice e far maturare una nuova consapevolezza attraverso spazi di reciproco arricchimento.

Tutto ciò richiede una scuola nuova, forte dell'energia di tanti insegnanti giovani e motivati.
Ed è per questo che ritengo importante che il Comitato Insegnanti Precari la sostenga con un pubblico digiuno a staffetta.

Tutti gli aggiornamenti sull'iniziativa intrapresa sono sulla home page del sito di PeaceLink (www.peacelink.it) e sulla pagina Facebook di PeaceLink.

Un caro saluto
Alessandro

Note: Questa lettera è una risposta a Elena La Gioia che oggi mi ha scritto:

Ciao Alessandro,
sono Elena La Gioia responsabile del Cip, Comitato Insegnanti precari, di Taranto.
Ho letto sul Corriere del Giorno di oggi della tua protesta e mi associo.
Vorremmo fare di più di un comunicato di solidarietà.
Se hai tempo mi scrivi qualcosa che la invio al resto del mondo?
Elena

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