Libia: guerra umanitaria? No grazie
In Libia la felice ondata rivoluzionaria che ha portato alla caduta di due autocrazie, Tunisia ed Egitto, si è trasformata in guerra civile. Gheddafi è l'autocrate con il potere più longevo tra i dittatori arabi, è evidente che ci si senta favorevoli alla sua caduta.
Ma di cosa stiamo parlando?
Il 27 febbraio l’Organizzazione delle Nazioni Unite vara un pacchetto di sanzioni contro la Libia che prevede il blocco dei beni di Muhammar Gheddafi e di diversi familiari e l’embargo alle vendite di armi.
Il 3 marzo il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) annuncia l'apertura di un esame preliminare sulle violenze in Libia, primo passo verso una eventuale inchiesta formale per crimini contro l'umanità.
Nel frattempo non si accetta la proposta del Venezuela di aprire una mediazione diplomatica, non si è promossa alcuna azione alternativa a questa, non si manda alcun organo sovranazionale sul territorio libico con il compito di controllare ed accertare la situazione reale.
Ci si accontenta della propaganda messa in atto dalle due forze in guerra, quella dei rivoltosi e quella dei pro-Gheddafi.
Il 19 marzo la Francia avvia i bombardamenti dopo il via libera dal summit di Parigi senza alcun preavviso.
La risoluzione dell'ONU che decide di autorizzare l'uso della forza militare con l'obiettivo primario di proteggere "i civili e gli insediamenti urbani civili", compresa la città di Bengasi ed esclude il dispiegamento di "una forza di occupazione straniera di qualsiasi forma e in qualsiasi parte del territorio libico" viene attuata tramite bombe che contengono la politica delle alleanze, le sue contraddizioni senza fine, gli inganni, i molti compromessi, la corruzione e molta cecità.
La prepotenza e l' arroganza di questo mondo è messa in luce dalla battaglia interna fra NATO, USA, Turchia e Francia.
Una battaglia politica che provoca con la guerra più danni della causa che l'ha scatenata.
Basta guardare le mappe che illustrano alcune condizioni presenti in Libia prima della guerra, per capire come alla volontà di guerra segue l'ansia di chiudere in fretta una avventura di cui non conoscono gli sbocchi a medio termine.
Dopodichè un nuovo conflitto si aprirà e sarà quello per l'accaparramento delle risorse energetiche, petrolio e gas, nonchè dei minerali primo fra tutti l'uranio.
assetto militare nel mediterraneo
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Collegamenti di energia ed armi con l'Europa
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Compagnie petrolifere presenti in Libia
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Importatori di petrolio libico
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