Ingerenza umanitaria e guerra
Quattro domande ad Amnesty International sulla Siria e sulla Libia
La guerra, non è forse una pena di morte di massa, senza processo?
27 novembre 2011
Marinella Correggia
- Perché Amnesty International invoca l’ingerenza internazionale nella Siria senza precisare che questa non deve essere armata né direttamente né indirettamente ma essere fatta di sforzi negoziali? E quanto alle violenze compiute dal cosiddetto Esercito libero siriano sponsorizzato e armato dall'esterno?
- Perché Amnesty da Tripoli dove si trovava non è andata in settembre e ottobre a Sirte, martoriata molto più di Misurata e nel silenzio del mondo? E’ vero che gli assedianti alleati locali della Nato non facevano entrare nemmeno la Croce Rossa internazionale. Ma perché Amnesty non ha denunciato tutti questi crimini di guerra?
- Perché Amnesty non si è opposta alla guerra “umanitaria” della Nato? La guerra, non è forse una pena di morte di massa, senza processo?
- Amnesty, che mesi ha chiesto ai paesi confinanti con la Libia di non dare rifugio ai tre incriminati dalla Corte penale internazionale, intende denunciare alla Cpi stessa la Nato e il Cnt libico per crimini di guerra e contro l’umanità?
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