Alice nel paese dei diritti
EDIZIONI SONDA, 2013
Libro di MARIO LODI, DANIELE NOVARA, PIA VALENTINIS
Recensione di LAURA TUSSI
EDIZIONI SONDA, 2013
"Alice nel paese dei diritti" è un libro realizzato con la collaborazione di
molte persone e dedicato a bambini e adulti. La presentazione di Daniele
Novara sui diritti e i doveri dei bambini denuncia la deriva consumistica a
cui sono sottoposti i fanciulli nel mondo occidentale e cosiddetto
benestante, ribadendo la necessità della presenza di educatori che
rispettino la differenza infantile, per una pedagogia "amica" della crescita
dei bambini e delle bambine. Le illustrazioni di Pia Valentinis corredano il
racconto di Alice che esce dal paese delle meraviglie per esplorare il mondo
reale, compiendo un percorso iniziatico e a tappe, per scoprire e spiegare
come sono nati i diritti dell'Infanzia. Le scoperte di Alice sono poi rese
fruibili attraverso test, giochi e racconti. Proseguendo nella lettura, si
trova un capitolo dedicato alla "Convenzione dei diritti dei bambini": un
documento molto importante, approvato dall'ONU e da tanti paesi del mondo,
impegnati per la tutela dell'infanzia, abilmente ritrascritto, in formula
didattica, da Mario Lodi. Questo libro ludico e divertente apre ad una serie
di riflessioni imprescindibili non solo sul mondo dell'Infanzia, ma, di
conseguenza, sulla considerazione della situazione esistenziale dell'umanità
nella sua complessità, a partire dalla "Dichiarazione universale dei diritti
umani", fino ad arrivare alla "Convenzione internazionale sui diritti
dell'Infanzia", approvata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) il
20 novembre 1989. Questi documenti, fondamentali per la storia dell'umanità,
aiutano a comprendere il valore della condizione dello stato del bambino e
della bambina, oltre gli stereotipi, i pregiudizi, le discriminazioni,
perché "siamo noi stessi nella misura in cui siamo gli altri", per scoprirci
attraverso le reciproche differenze, le implicite contraddizioni ed
esplicite conflittualità. Infatti, in un contesto sociale micropedagogico,
proprio il conflitto - secondo gli Autori -, non la violenza, favorisce
l'incontro e trasforma l'indifferenza in consapevolezza, per il diritto dei
bambini di litigare in pace, oltre i falsi miti del perbenismo, perché la
condizione infantile del litigio è un diritto. Ovviamente si intendono
contesti di conflitto e non di violenza: due aspetti pedagogici ben
distinti. È necessario gestire i litigi come occasioni formative, per
aprirsi a nuovi ambiti di incontro e transitare dall'appartenenza escludente
alla cittadinanza aperta e solidale, per favorire la diversità come risorsa.
Alla radice dell'educazione sussiste il concetto di umanità e lo scopo di
adeguare la cultura e gli atteggiamenti sociali delle persone a una
dimensione planetaria, in cui il diritto del singolo e dei popoli assuma un
ruolo centrale. Dunque è possibile intendere l'educazione ai diritti umani
come un processo globale e integrato, indirizzato a formare in ogni soggetto
la coscienza di "cittadino del mondo". I bambini hanno diritto come gli
adulti all'uguaglianza e alla differenza e a non essere discriminati,
nessuno escluso, nel diritto a poter mantenere le particolari tradizioni
culturali e religiose, in conformità con il rispetto dei diritti umani e a
non sentirsi esclusi o rifiutati per le particolari origini. Nel tempo delle
grandi migrazioni, l'intero apparato educativo e formativo deve considerare
la necessità di accogliere bambini provenienti da vari "altrove".
L'accoglienza comporta di vivere una relazione che innesti fiducia,
valorizzazione e capacità di trasformare i problemi in risorse. I grandi
spostamenti umani del nuovo millennio costituiscono un segnale importante di
una fase rinnovata dell'umanità, in un percorso collettivo vissuto come
sfida arricchente e non come minaccia che impoverisce. È sempre più
necessario transitare dalla logica dell'accoglienza, basata sulla visione
dello "straniero", come ospite, all'idea che dobbiamo costruire una
convivenza possibile con il concetto e la pratica della gestione del
conflitto. Infatti il conflitto e il disagio sono provocati da ogni
convivenza, ogni incontro con il nuovo e il diverso, ed è proprio attraverso
la situazione conflittuale e la condizione di disagio che possiamo giungere
alla scoperta dell'altro, ma anche di noi stessi, per vivere pienamente una
cittadinanza aperta, plurale e solidale, in una innovativa grammatica
interiore e in una nuova e ampia concezione dell'essere umano, aperta al
dialogo e all'incontro, per favorire contesti di pace e rispetto dei diritti
di tutti gli esseri viventi.
************
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/cultura/Recensioni_1415271767.htm
su Libera. TV - la Social WEB TV delle idee, delle passioni, delle lotte:
http://www.libera.tv/pictures/742/alice-nel-paese-dei-diritti.html
Allegati
Alice nel Paese dei diritti - GAIA, Ecoistituto del Veneto "Alex Langer"
871 Kb - Formato pdf
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