Come proseguirà la campagna contro l’invio delle armi in Ucraina
L’invadenza del complesso industriale-militare: un ostacolo alla pace
Webinar 24 gennaio 2025 (relazioni di Alessandro Marescotti e Chiara Buonaiuti)
Introduzione
Il complesso industriale-militare, descritto per la prima volta da Dwight Eisenhower nel 1961, rappresenta oggi una minaccia crescente per la democrazia e la pace. Il webinar "L'invadenza del complesso industriale-militare dietro le guerre", tenutosi il 24 gennaio 2025, ha esaminato i legami tra governi, industria bellica e militari, sottolineando l'urgenza di contrastare l'aumento delle spese militari.
Dati preoccupanti
Nel 2025, la spesa per un’ora di volo di un F-35 supera i 40.000 dollari, un dato che stride con i tagli al personale scolastico italiano e il basso stipendio medio degli insegnanti. Le risorse sottratte all’istruzione e ai servizi sociali alimentano un sistema che vede nella guerra un'opportunità economica, con gravi conseguenze per il benessere collettivo.
La campagna contro l’invio delle armi in Ucraina
Il webinar ha evidenziato come il sostegno alle guerre non sia solo una questione economica, ma anche etica e politica. La campagna di PeaceLink contro l’invio delle armi in Ucraina proseguirà, coinvolgendo l'opinione pubblica e facendo leva sull'articolo 50 della Costituzione italiana, che consente ai cittadini di presentare petizioni al Parlamento.
Un movimento in crescita
L’Agenda per la Pace 2025 propone una mobilitazione contro:
- L’aumento delle spese militari.
- La corsa agli armamenti in Europa.
- La strategia militare italiana nell’Indo-Pacifico.
- Il ritorno degli euromissili.
L’obiettivo è costruire un’alternativa al sistema militarista, investendo in settori civili e promuovendo la riconversione dell’industria bellica.
Prospettive future
Il webinar ha presentato l’e-book L’economia a mano armata, che analizza i costi economici e sociali delle spese militari in Europa, offrendo soluzioni per una transizione dal militare al civile. Questo strumento sarà centrale nella campagna di sensibilizzazione, disponibile gratuitamente per chi desidera approfondire.
Conclusione
Il movimento per la pace ha ora il compito di unire le forze contro il complesso industriale-militare, denunciando i danni che provoca e proponendo soluzioni concrete. Come sempre, PeaceLink invita i suoi lettori a partecipare attivamente, condividendo idee e sostenendo le campagne in corso.
Per approfondire, consulta il nostro dossier sui nuovi programmi militari: link al dossier. Scarica l’e-book: L'economia a mano armata.
Scarica le slides del webinar 24 gennaio 2025
Per far volare gli F-35 il governo taglia gli insegnanti
Allegati
Agenda per la pace 2025
Alessandro Marescotti
Fonte: PeaceLink601 Kb - Formato pdfL'invadenza del complesso industriale-militare
Alessandro Marescotti
Fonte: PeaceLink5931 Kb - Formato pdfSlides per il webinar del 24 gennaio 2025
Articoli correlati
- Dati 2014-2024
Comparazione fra le spese militari della Nato con quelle della Russia
La Russia ha aumentato le spese militari da 69 a 109 miliardi di dollari mentre la Nato le ha aumentate da 910 a 1185.8 febbraio 2025 - Redazione PeaceLink - Il rapporto di forze è già nettamente favorevole all’Occidente
Se il riarmo non è necessario per la difesa allora serve per la guerra
L’Alleanza Atlantica rappresenta il 55% della spesa militare mondiale, mentre la Russia, il nemico designato della NATO, ne copre solo il 5%. Questo divario di 11 a 1 pone una domanda: perché intensificare ulteriormente il riarmo?6 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti - Affari sporchi di sangue
L’ipocrisia della Commissione Europea sul Congo
Il Congo, ricchissimo di terre rare, è devastato da milizie sostenute dal Ruanda, che invadono e saccheggiano il Paese con la complicità tacita delle potenze occidentali. Ma a Bruxelles nessuno parla di "invasori" e "invasi". Nessuna condanna, nessuna sanzione.6 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti - Resoconto dell'assemblea online di coordinamento della campagna
Contro l'invio di armi in Ucraina
Il Parlamento ha approvato l'invio di armi in Ucraina ma la campagna prosegue e rilancia il tema della lotta all'aumento delle spese militari. La campagna è una denuncia politica contro la partecipazione italiana alla guerra. E vuole dare voce alla maggioranza dei cittadini italiani.6 febbraio 2025 - Coordinamento della campagna contro l'invio di armi in Ucraina
Sociale.network