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Resoconto dell'assemblea online di coordinamento della campagna

Contro l'invio di armi in Ucraina

Il Parlamento ha approvato l'invio di armi in Ucraina ma la campagna prosegue e rilancia il tema della lotta all'aumento delle spese militari. La campagna è una denuncia politica contro la partecipazione italiana alla guerra. E vuole dare voce alla maggioranza dei cittadini italiani.
6 febbraio 2025
Coordinamento della campagna contro l'invio di armi in Ucraina

 L'assemblea online di coordinamento della campagna contro l'invio di armi in Ucraina si è svolta con la partecipazione di numerosi rappresentanti di associazioni e movimenti pacifisti. Durante l'incontro sono stati affrontati diversi punti cruciali per la prosecuzione della campagna, considerando la recente conversione in legge, da parte del Senato e della Camera, del decreto governativo per l'invio di armi in Ucraina. Prevalgono i contrari all'invio di armi in Ucraina

Prosecuzione della campagna. Si è discusso su come mantenere attiva ed efficace la campagna nonostante l'approvazione del decreto. 

In alcuni territori, come a Bari, si sta continuando con i banchetti di raccolta di firme e di disponibilità di chi aderisce ad essere ricontattato per contribuire alla campagna contro l’invio di armi, contro la cobelligeranza italiana, non più come PETIZIONE RIVOLTA AI PARLAMENTARI perché non convertano in legge il decreto 200/2024 (il 28 gennaio la Camera ha approvato a larga maggioranza con l’opposizione dei deputati M5S e AVS) ma come APPELLO, rivolto, all’opinione pubblica, ai media, al parlamento, alle forze politiche e sindacali, alle associazioni – contro l’invio di armi. Il testo-documento della petizione, sulla cui base si è costituito questo coordinamento nazionale, rimane invariato, con le sole modifiche all’inizio e alla fine, che lo trasformano in appello (cfr. documento allegato).

È emersa la necessità di rilanciare l'opposizione non solo all'invio di armi, ma anche ai nuovi programmi di riarmo e all'aumento della spesa militare. La crescente pressione mediatica dei vertici NATO e di figure politiche internazionali, come Donald Trump, rende necessario un rafforzamento della protesta popolare, rendendola più visibile e incisiva.

Aggiornamento del materiale informativo. È stata proposta la realizzazione di un nuovo volantino nazionale per aggiornare la campagna, con l'obiettivo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica. La bozza del volantino verrà condivisa con i partecipanti per eventuali modifiche prima della sua approvazione definitiva.

Azioni politiche e istituzionali. Si è ribadita l'importanza di una nuova petizione che porti alla richiesta di audizioni parlamentari. In queste sedi, i portatori di interesse rappresentanti delle associazioni e dei movimenti pacifisti potranno esprimere le proprie posizioni in merito ai programmi che verranno discussi nelle commissioni difesa. Diversi interventi hanno sottolineato l'importanza dell'autonomia del movimento dai partiti, pur nella necessità del confronto.

Strategie comunicative e media. Un tema centrale dell'assemblea è stato quello della censura mediatica nei confronti delle iniziative pacifiste. È stato osservato come vi sia un forte sbarramento informativo che rende difficoltoso far emergere il dissenso contro la politica di riarmo. Per contrastare questa situazione, si è deciso di migliorare le competenze comunicative dei gruppi locali. PeaceLink si è resa disponibile a fornire supporto per la realizzazione di comunicati stampa e per la diffusione delle informazioni pacifiste nei circuiti delle agenzie stampa. Multipopolare e Ottolina TV sono disponibili a fare da cassa di risonanza delle iniziative in programma.

Coinvolgimento del mondo culturale e artistico. Si è proposto un maggiore coinvolgimento di intellettuali, artisti e figure del mondo dello spettacolo sensibili alle ragioni della pace. La loro partecipazione potrebbe contribuire a dare maggiore risonanza al messaggio pacifista, raggiungendo pubblici più ampi.

Creazione di gruppi locali. È stata sottolineata l'importanza di attivare fin da subito gruppi locali impegnati nelle attività sopra descritte. L'organizzazione territoriale può facilitare la diffusione delle iniziative e rafforzare la partecipazione della cittadinanza. E' stato chiesto che venga realizzato un elenco delle associazioni che aderiscono e animano questo movimento di promozione della campagna no armi Ucraina aggiornata verso nuovi obiettivi di contestazione del riarmo. È fondamentale dotarsi di una struttura di referenti a livello territoriale (regione, provincia, città).

Piattaforma di coordinamento e informazione. PeaceLink continuerà a svolgere un ruolo di piattaforma di coordinamento e informazione, anche mediante il settimanale Albert. Il calendario online delle iniziative di pace e il database dei contatti dei firmatari rappresentano strumenti fondamentali per l'organizzazione delle attività. I firmatari potranno essere avvisati, provincia per provincia, delle iniziative in programma, facilitando così la mobilitazione e la partecipazione alle azioni promosse.

L'assemblea si è conclusa con l'impegno a proseguire con determinazione la campagna no armi in Ucraina aggiornandola alla nuova situazione e rafforzando le strategie di comunicazione, intensificando la pressione politica e promuovendo un'ampia mobilitazione popolare contro l'invio di armi e i piani di riarmo.

Il prossimo incontro è previsto per mercoledì 19 febbraio.

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