Il mondo ha bisogno della lotta nonviolenta
Oggi 2 ottobre, data di nascita di Gandhi, si celebra la Giornata Internazionale della Nonviolenza, promossa dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2007. In quale contesto globale? Decine di guerre non “dimenticate” ma semplicemente ignorate, il ritorno di un conflitto armato potenzialmente mondiale in Europa, un atroce genocidio a Gaza innescato dal perverso circolo vizioso della violenza. In quale tempo storico? Quello in cui militarismo e militarizzazione delle coscienze divorano terreno, dai massicci piani di riarmo della NATO ed europei, al dibattuto ripristino del servizio militare in Germania, all’esibizione di carri armati e military training alla Fiera del Levante, fino all’addestramento con i droni nelle scuole lituane. La nonviolenza rimane così la grande prospettiva spesso assente dal dibattito pubblico.
Ci sono però segnali di una controtendenza, che mostrino come i metodi della nonviolenza stiano tornando sulla scena, contro il genocidio e ad opera della società civile? Senza presunzione di completezza, se ne possono elencare alcuni:
- Innanzitutto, la Global Sumud Flottilla, che vuole spezzare, con un’azione diretta dichiaratamente nonviolenta, il blocco israeliano imposto a Gaza anche via mare e far nascere un corridoio umanitario per gli aiuti alimentari e sanitari. Un’iniziativa coraggiosa ed ammirevole, che ha smosso le coscienze e riattivato emozioni e passioni nell’opinione pubblica internazionale.
- La lotta dei portuali che stanno bloccando carichi di armi e munizioni destinati ad Israele (a Genova, Livorno, Ravenna e Taranto, ma anche in Francia, Spagna, Grecia, Tunisia...). Come scrive G. Granato su il Fatto Quotidiano: “In tempi in cui la politica sembra ridotta a pura performance comunicativa, torna l’elemento materiale, l’azione concreta che può modificare la realtà e non solo la sua rappresentazione”.
- Il rilancio, a livello internazionale, della Campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), mirata soprattutto all’economia e alla politica israeliana, come già accadde con successo per il Sudafrica dell’apartheid. Esempio ne è anche il boicottaggio dell’azienda farmaceutica israeliana TEVA, promosso in varie città italiane e recentemente anche a Foggia.
- La grande adesione allo sciopero del 22 settembre, proclamato dalle organizzazioni sindacali di base (lo sciopero è un tipico, storico esempio di boicottaggio e non-cooperazione).
- Le grandi manifestazioni di piazza ed i cortei che hanno visto partecipi diverse centinaia di migliaia di persone il 22 settembre, con occupazioni e blocchi – nella quasi totalità pacifici – di stazioni, tangenziali e autostrade, cioè con azioni di disobbedienza civile di massa.
- Le imponenti proteste per la presenza di una squadra israeliana al giro ciclistico di Spagna, che hanno portato anche ad annullare l'ultima tappa e a ridurre il percorso di un’altra.
- L'abbandono dell’Assemblea ONU da parte di moltissime delegazioni prima che Netanyahu iniziasse lì a parlare il 26 settembre.
- L’Oscar 2025 assegnato come miglior documentario a No Other Land, diretto da un collettivo israelo-palestinese, che mostra la resistenza nonviolenta in Cisgiordania all'occupazione israeliana e agli attacchi dei coloni.
Caratteristica comune a quasi tutte queste azioni è la straordinaria mobilitazione dal basso ed intergenerazionale, cifra peculiare anche della resistenza civile nonviolenta.
Chi consideri la nonviolenza una prospettiva utopistica deve fare i conti con i dati. Le ricerche di Erica Chenoweth, docente ad Harvard, sono chiare: analizzando 628 casi storici dal 1900 al 2019, ha evidenziato che la resistenza civile nonviolenta ha un tasso di successo del 59% (contro il 27% di quella violenta).
Come mostra l’esempio della Flotilla, la nonviolenza non è la scelta dei deboli, ma dei forti, che hanno il coraggio di lottare per un mondo migliore senza perdere la propria umanità.
Qui trovate un podcast sulla giornata della nonviolenza curato da Carlo Gubitosa
https://castopod.cgubi.synology.me/@123podcast/episodes/2-ottobre-giornata-mondiale-della-nonviolenza
Articoli correlati
- Indovina quale dei due episodi il governo britannico considera terrorismo.
Israele uccide civili palestinesi, attivisti imbrattano un aereo
Il 20 giugno le forze israeliane hanno aperto il fuoco su civili palestinesi durante una distribuzione di aiuti, uccidendo 23 persone. Lo stesso giorno, alcuni attivisti di Palestine Action sono entrati in una base militare britannica e hanno imbrattato due aerei militari come forma di protesta.22 giugno 2025 - Sally Rooney - Il decreto sicurezza diventa legge
Vi sbagliate se pensate di fermarci con questa nuova legge
Nessuna vostra legge, per quanto repressiva, fermerà la forza della nonviolenza che, come diceva Gandhi, è la forza più potente a disposizione dell’umanità4 giugno 2025 - Mao Valpiana - Il Movimento Nonviolento incontra a Roma il Papa
La Nonviolenza di Leone XIV
La pace, ci ha detto Papa Leone, “passa per la cura di relazioni di giustizia tra tutti gli esseri viventi”, una visione in piena sintonia con la filosofia nonviolenta di Aldo Capitini, di Gandhi e di Martin Luther King, i maestri che ancora oggi ci ispirano.31 maggio 2025 - Mao Valpiana - Un esempio di resistenza civile: portuali e cittadini uniti contro il genocidio a Gaza
Marocco: lavoratori portuali bloccano i pezzi degli F-35 destinati a Israele
In Marocco, la protesta anti-genocidio si è trasformata in un gesto di coraggiosa disobbedienza: i lavoratori dei porti, sostenuti da migliaia di manifestanti, hanno rifiutato di caricare componenti militari destinati all'aviazione israeliana.27 aprile 2025 - Redazione PeaceLink
Sociale.network