Iraq
La Repubblica del 16 aprile, salvo errori da parte nostra, non aveva neanche un minimo cenno alle posizioni della sinistra non triciclica sui sequestri iracheni. Fortunatamente ne abbiamo letto qualcosa sul Corriere della sera e sulla Stampa.
19 aprile 2004 - Gianni Vattimo
17 aprile 2004 - Alberto Negri
11 aprile 2004 - Robert Fisk
10 aprile 2004 - Vittorio Zucconi
Bremer sta cercando deliberatamente di gettare il sud sciita dell'Iraq nel caos più totale.
6 aprile 2004 - Naomi Klein
Convegno "Contro le nuove guerre" (Politecnico di Torino, 22/23 giugno 2000)
Storia reale e storia narrata - Informarsi anziché farsi informare - Cultura del conflitto - Immaginazione del futuro - La storia si fa coi "se" - Conoscere la pace - L'informazione visiva modifica l'intelligenza - Vedere anche la violenza invisibile.
30 marzo 2004 - Enrico Peyretti
Lettera a Corriere della Sera
"Se, per un Ulivo che si trovasse oggi, da un giorno all'altro, a dover assumere la responsabilità del governo, il problema fosse quello di decidere se continuare o interrompere la partecipazione a questa guerra, non ho esitazione a dire che la scelta sarebbe quella di porre fine all’intervento. Perché, nelle sue forme attuali, l'occupazione è la continuazione di una guerra ingiustificata e illegittima e non è visibilmente capace di riportare pace e sicurezza in Iraq".
27 marzo 2004 - Romano Prodi - Presidente della Commissione europea
Il vero intento dell'assassinio dello sceicco Ahmad Yassin è identico con il
'piano per il disimpegno' di Sharon: ostruire qualsiasi opportunità
significativa per la ripresa degli sforzi verso trattative genuine. L'obiettivo
fissato è il progettato assassinio di ogni probabilità di pace.
26 marzo 2004 - Reuven Kaminer - trad. Malektro
26 marzo 2004 - ANSWER - trad. Melektro
"L' invasione dell'Iraq non è stata umanitaria né tanto meno liberatoria: aveva come solo scopo il petrolio".
A 73 anni Harold Pinter, maestro riconosciuto nel mondo (e molto rappresentato dovunque) della scrittura per il teatro e per il cinema, non allenta nemmeno per un secondo la sua passione politica. E' diventato celebre a partire dal 1960 per i suoi testi dove protagonista e' una umanita' sotto la pressione di una minaccia oscura.
26 marzo 2004 - GIANFRANCO CAPITTA
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