Cosa significa aderire alla Campagna OSM?
Evidentemente, rimaniamo a tua disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Consulta il documento allegato "Guida pratica 2005": dalla sua lettura, credo tu possa cominciare a trovare alcune risposte. Nel contempo, ti fornisco alcune indicazioni generali:
- da qualche anno, l'obiezione alle spese militari è sostanzialmente svincolata dalla dichiarazione dei redditi, nel senso che per un lavoratore dipendente (se non ha altri redditi e dunque non va "a debito" quando deve presentare la dichiarazione) si traduce in un atto puramente politico, attuabile in qualsiasi momento dell'anno, essendogli state trattenute le tasse alla fonte. Secondo noi, però, questo non va ad inficiare l'incisività dell'iniziativa, soprattutto se sono in tanti ad obiettare. Semplicemente, visto che moltissimi obiettori sono lavoratori dipendenti, si tratta di spostare la rilevanza dell'OSM dal piano economico/finanziario (sottrarre soldi alle spese militari, non praticabile nell'immediato) a quello politico, facendo giungere a livello istituzionale una voce quanto più possibile forte di cittadini/e che si dichiarano obiettori alle spese militari, che vogliono chiudere con la guerra (dalla ricerca alla sperimentazione bellica, dalla produzione al commercio di armi, consapevoli di tutte le implicazioni economiche, culturali, politiche, etiche che questo comporta...) e percorrere una strada radicalmente alternativa: quella della difesa popolare nonviolenta, o difesa non armata nonviolenta, che si inserisce (con una sua specificità) nel percorso delle tante organizzazioni che oggi partecipano al Movimento contro la guerra. Per restare sugli aspetti pratici, un lavoratore dipendente senza altri redditi può obiettare facendo due cose molto semplici: compilare la dichiarazione di obiezione e allegare un versamento "di pace" (o esporne uno già fatto nel corso dell'anno) destinato a chi - a parere dell'obiettore - riflette meglio i motivi della sua obiezione alla guerra;
- per un lavoratore autonomo o comunque per chi si trova "a debito" al momento di presentare la dichiarazione dei redditi, ci sono invece due possibilità: oltre a quella citata, si può infatti fare "disobbedienza civile" rifiutandosi (con un gesto pubblico e motivato con precisione dalla dichiarazione OSM) di pagare una parte delle tasse dovute (nella misura stabilita dal singolo obiettore) esponendosi consapevolmente alle conseguenze del caso: avvisi di mora, ingiunzioni di pagamento ecc. fino all'eventuale pignoramento o "fermo macchina", prassi contestata da una recente sentenza della Cassazione. Anche qui, alla fine, l'obiettore non sottrae nell'immediato soldi allo Stato (e tantomeno al bilancio militare) ma compie un'azione di resistenza nonviolenta che rappresenta (se ben condotta e supportata da altri, ben pubblicizzata ecc.) un'opportunità per "fare opinione", promuovere dibattito sulla guerra, sulle spese militari, sulle alternative civili ecc. Per quanto riguarda le disposizioni da dare al tuo fiscalista, nel caso tu decida di optare per la disobbedienza civile, queste non riguardano la dichiarazione dei redditi (che va compilata normalmente, senza accorgimenti particolari) ma il versamento delle imposte dovute che va effettuato sottraendo la quota "per obiezione alle spese militari" da versare per progetti a favore della pace e della Difesa Popolare Nonviolenta di cui (sul volantone allegato) trovi numerosi suggerimenti. Per ora ci fermiamo qui e restiamo in attesa delle tue eventuali, nuove osservazioni e/o richieste di chiarimento.
Ciao!
per il centro nazionale di coordinamento
Massimo Aliprandini
Allegati
Guida pratica 2005
147 Kb - Formato pdfpagare per la pace per costruire un'economia di pace
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