SDEBITARSI: L'accordo annunciato dal g7 finanziario cancella solo il 10 % del debito che continua a soffocare le speranze e la vita dei popoli schiacciati dalla poverta'.

Comunicato Stampa

La campagna Sdebitarsi esprime un suo primo giudizio sulla proposta annunciata dai Ministri delle Finaze del G7 tenutosi a Londra in questo week end.


L'accordo proposto dal G7 finanziario rappresenta un utile passo ma e' del tutto insufficiente. Insusfficiente per tre ragioni principali: riguarda solo un numero ristretto di paesi (18.), non mette affatto in discussione le condizionalita' economiche imposte da Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale che hanno caratterizzato in modo fallimentare la creazione del debito di questi paesi e non garantisce il rispetto degli impegni per lo sviluppo, con risorse addizionali che devono accompagnare ogni sincera coerente e vera iniziativa per la lotta alla poverta'.

sdebitarsi

Anche in presenza di questa nobile iniziativa il volume dei fondi investiti dai paesi piu' poveri per ripagamento del debito supera di gran lunga quello destinato dai paesi ricchi ai cosiddetti aiuti allo sviluppo.

L'iniziativa annunciata oltretutto contribuisce a smascherare la faziosita' e il cinismo di chi ancora oggi oppone il diniego per insostenibilita' finanziaria e impraticabilita' tecnica della cancellazione dei debiti verso le IFI (Istituzioni Finanziarie Internazionali|) BM e FMI.
Infatti, con anni di ritardo, dimostra, che quanto sollecitato a gran voce dalla societa' civile con la campagna per la cancellazione del debito e' semplicemente possibile a patto che lo si voglia davvero, poiche' si supera l'intoccabilita' del tabu' dei crediti della Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale. Cosi' i Governi, seppure in minima parte, sono arrivati laddove la societa' civile chiedeva di andare: cancellazione dei crediti delle IFI.

Per farlo basta la volonta' politica che le leadershiep dei paesi ricchi, nonostante abbiano firmato tutti l'impegno a realizzazre gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, non hanno fin ora dimostrato di voler esprimere.sul serio.

L'annuncio dell'accordo tra i Ministri delle finanze indica che si dovrebbe arrivare alla cencellazione dei debiti di 18 paesi verso Banca Mondiale, Banca di Africana di Sviluppo e Fondo Monetario. Internazionale. E' importante far notare, come fanno in queste ore molte organizzazioni della societa' civile impegnata a favore della cancellazione del debito, che questa iniziativa riguarderebbe solo 18 paesi, escludendone altri 40 che avrebbero bisogno disperato del 100% della cancellazione . Si calcola (fonte ricerca Action Aid International) che con questa iniziativa si arriverebbe solo al 10% della necessaria cancellazione del debito per i paesi impoveriti.

Le forti mobilitazioni internazionali che chiedevano di liberare i paesi poveri dalla crisi del debito con una campagna internazionale che ha visto coinvolti milioni di cittadini in tutto il mondo, esige una risposta vera, all'altezza delle misure necessarie alla soluzione del dramma del debito. Qualcosa di ben lontano dalla presunta soluzione "esaustiva" ed "epocale" che il cancelliere Gordon Brown e i suoi colleghi del g7 stanno vantando.

In particolare vogliamo sottolineare che , come spesso accade in prossimita' dei G8, vengono adottate proposte apparentemente generose che poi purtroppo vengono smentite nei mesi successivi. Basti guardare alle promesse fatte in occasione dei vertici precedenti in gran parte disattese.

A questo proposito e' doveroso ricordare la pessima posizione dell'Italia. Il nostro paese con lo 0,15% e' l'ultimo nell'elenco dei paesi per cio' che riguarda gli aiuti allo sviluppo per non parlare degli impegni assunti per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio che l'Italia ha sottoscritto insieme a 185 paesi alle Nazioni Unite. Inoltre il dato dello 0,15% include le cancellazioni bilaterali del debito portando il dato reale di risorse fresche destinate allo sviluppo allo sconfortante 0,04%.

A cinque anni da quella storica assunzione di responsabilita', l'Italia puo' "vantare" di non avere rispettato l'mpegno sul debito dovuto alla legge italiana 209 che prevedeva una cancellazione di 6 milioni di euro avendone cancellati solo 2,5. Inoltre dall'altra parte ha "cancellato" la cooperazione applicando tagli pressoche' totali alle spese a sostegno della lotta' alla poverta' nei paesi in cosiddetta via di sviluppo.

Se si vuole rivendicare una credibilita' sugli impegni affermati in questi giorni, non si puo' cancellare il debito e contemporaneamente cancellare gli aiuti.
I soldi ci sono ma prendono altre strade: spese militari, spesso sotto il falso nome di "operazioni umanitarie" o falsi tagli alle tasse.

Altro che Piano Marshall per i paesi poveri! Ribadiamo che il volume degli aiuti verso i paesi piu' poveri, rispetto alle entrare rappresentate del ripagamento del debito da parte di questi ultimi verso i paesi ricchi e sviluppati, e' vergognosamente sproporzionato e indica con evidenza ancora oggi , che la ragione di una mancata decisione politica seria che porti ad una vera e definitiva cancellazione del debito e' da ricercare nell'incalcolabile interesse verso la risorsa di entrate nelle casse dei paesi piu' ricchi cui nessuno intende rinunciare per garantire la crescita del nostro benessere basato sull'ulteriore impoverimento dei popoli gia' martoriati da malattie e altri disastri, ivi compreso quello delle regole ingiuste del commercio.

Con la tendenza offerta da questi dati, con quale coraggio si presenteranno i paesi piu' ricchi all'appuntamento di settembre a New York, quando dovranno fare il punto sugli impegni assunti all'inizio del millennio?

IL 24 giugno a Roma e in altre citta' la campagna Sdebitarsi organizza una conferenza stampa e un incatenamento simbolico per rappresentare la schiavitu' del debito che ancora affligge tanti popoli della terra e chiedere un cambio di rotta sulla cancellazione del debito, risorse per lo sviluppo, rispetto degli impegni per il raggiungimento degli Obiettivi diSviluppo del Millennio.

Al presente comunicato hanno gia' dato la loro adesione singole associazioni e personalita' che fanno parte della campagna Sdebitarsi per sottolineare l'importanza della mobilitazione sul debito.

Ecco le prime adesioni:

Alex Zanotelli
Luca De Fraia Action Aid International
Maurizio Gubiotti, Legambiente
Antonio Tricarico CRBM/Mani Tese
Silvia Stilli, ARCI
Giorgio Dal Fiume,CTM Altromercato
p. Marcello Storgato, direttore, mensile "Missionari Saveriani"
Sabina Siniscalchi, Fondazione Culturale Responsabilita' Etica
p. Dàrio Bossi, Missionario comboniano
Lisa Clark e p. Albino Bizzotto Beati Costruttori di Pace
Gino Barsella
Marco Braghero, PeaceWaves
p.Luigi Ciotti, Gruppo Abele
Fabio Salviato, Banca Etica
Don Andrea Bigalli e Rivista Mosaico di Pace
Grazia Bellini, Tavola della Pace
padre Tonio dell'Olio, coordinatore di Pax Christi
Aladino Together Africa/Napoli
Eugenio Melandri, Chiama l'Africa e rivista Solidarieta' internazionale
Giovanni Firrito, Punto Pace di Ragusa
Giulio Marcon Sbilanciamoci
Matteo Barberi e Susanna Mazzà


Attendiamo ulteriori adesioni per segnalarli attraverso al nostra Infosdebitarsi nei prossimi giorni e in vista della conferenza stampa e iniziativa del 24 giugno.

Roma, 15 giugno 2005
Raffaella Chiodo
Sdebitarsi

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