PeaceLink compie 30 anni
L’ultimo webinar ha voluto ripercorrere il percorso di trent’anni dalla nascita di PeaceLink ("collegamento di pace"), quando nel 1991 si avviò questa importante esperienza di telematica per la pace.
Il logo di PeaceLink
La lettera mai arrivata
Marinella Correggia nella redazione de Il Manifesto era responsabile della Rete nonviolenta di informazione contro la guerra. Alessandro Marescotti inviò a Marinella Correggia una lettera per proporre la realizzazione di una rete telematica per la pace. Ma quella lettera non arrivò mai nelle mani di Marinella Correggia.
La bacheca antiguerra
Nel 1991, per la guerra del Golfo, si assistette a un forte fermento di iniziative pacifiste e la bacheca antiguerra promossa dalla Rete Nonviolenta di Informazione fu il primo esperimento in Italia di condivisione nato dal basso. In assenza di Internet si mettevano insieme tutte le iniziative contro la guerra che arrivavano via fax o per lettera e le si ricopiavano nella bacheca antiguerra ospitata dal Manifesto e da Avvenimenti.
Fu importante la disponibilità de Il Manifesto e di Avvenimenti contro la prima guerra a cui partecipava l’Italia dopo la seconda guerra mondiale, ossia la prima guerra del Golfo.
La bacheca era importante. Ma senza un collegamento telematico diventava un’impresa difficile.
"Noi - dice Marinella Correggia - non avevamo collegamenti telematici per poter raccogliere, centralizzare e condividere tutto". Nel 1991 nessuno era in grado di realizzare una rete telematica, ma PeaceLink - alla fine di quell'anno - partì utilizzando il software di un anarchico americano, in grado di collegare i computer di tutto il mondo con l’abbattimento dei costi globali. Così nacque PeaceLink, definita all'inizio dalla stampa come una 'singolare iniziativa'.
L'incontro con padre Kizito, Alex Zanotelli e Chiara Castellani
Nel 1995 l’incontro con il missionario Kizito segnò una svolta per PeaceLink perché si riuscì a far comunicare i giornalisti della missione con il mondo intero grazie a sistemi comunicativi telematici.
Anche il comboniano Alex Zanotelli dichiarò che la telematica serviva nella lotta per la pace. E questo fece superare molte diffidenze.
Importante tappa per PeaceLink fu anche l’incontro con la missionaria laica Chiara Castellani che operava in Nicaragua con i sandinisti e in seguito ha dedicato l’intera esistenza ad aiutare i bisognosi, i poveri in Africa.
Chiara Castellani dal Nicaragua in Congo è testimone del genocidio nel 1996 con 7 milioni di morti, di cui per molto tempo non si seppe nulla. "Se ci fosse stata Internet allora, le cose sarebbero andate diversamente e la nostra voce sarebbe arrivata ai media internazionali".
La disintossicazione dalla telematica commerciale
I primi fondatori e propulsori di PeaceLink furono Giovanni Pugliese, Marino Marinelli, Enrico Marcandalli, Francesco Iannuzzelli, Alessandro Marescotti, Roberto Del Bianco e molti altri. Carlo Gubitosa sostiene: "In trent’anni ci siamo visti sovrastati dalla tecnologia e dalla propaganda. Ma in questo percorso abbiamo sviluppato un approccio critico di disintossicazione dalle piattaforme di social network commerciali. Per questo abbiamo creato Sociale.Network".
Allegati
Lettera a Marinella Correggia p.1
Alessandro Marescotti137 Kb - Formato jpgLettera a Marinella Correggia p.2
Alessandro Marescotti146 Kb - Formato jpgLettera a Marinella Correggia p.3
Alessandro Marescotti157 Kb - Formato jpgLettera a Marinella Correggia p.4
Alessandro Marescotti158 Kb - Formato jpgLettera a Marinella Correggia p.5
Alessandro Marescotti56 Kb - Formato jpgI 30 anni di PeaceLink
Alessandro Marescotti1882 Kb - Formato pdfLe slides del webinar
Articoli correlati
- A Roma un incontro a cui abbiamo partecipato su invito di "Un ponte per"
Laboratorio di dialogo per un’Europa solidale
PeaceLink sta sviluppando strumenti digitali che possano contribuire a rafforzarne l’unità e l’efficacia comunicativa del movimento pacifista. Abbiamo creato ad esempio un database geolocalizzato e aperto che ogni associazione può arricchire.Alessandro Marescotti - Piccola inchiesta sulle piattaforme di Intelligenza Artificiale
"PeaceLink è una fonte filorussa?"
Dalle risposte emerge che tutti i modelli consultati (Grok, ChatGPT, Claude, Perplexity, Gemini, Le Chat, DeepSeek e Copilot) concordano sostanzialmente che PeaceLink non è una fonte filorussa, ma piuttosto un'organizzazione pacifista indipendente.2 aprile 2025 - Redazione PeaceLink - Una scelta etica implementata sul server di PeaceLink
Peace Cloud: un'alternativa digitale per la pace
Peace Cloud è un'infrastruttura digitale sicura progettata per garantire la privacy e il controllo dei propri dati. Gli utenti di PeaceLink possono archiviare e condividere documenti senza il rischio di accessi indesiderati da parte di enti governativi o aziende private.1 aprile 2025 - Alessandro Marescotti - Dieci domande e dieci risposte
FAQ su PeaceLink
PeaceLink nasce per opporsi all’ingiustizia e trasformare la denuncia in azione concreta. L'obiettivo è sensibilizzare l'opinione pubblica e creare connessioni tra persone e movimenti impegnati nel cambiamento. Come partecipare alle attività di mediattivismo per la pace, l'ambiente e la solidarietà.17 febbraio 2025 - Redazione PeaceLink
Sociale.network