Polemica tra giudici e difesa per 43 mila pagine di nuovi atti
TARANTO - Aspra polemica tra il presidente della Corte d’assise di Taranto, Michele Petrangelo, ed alcuni legali del collegio difensivo nel processo 'Ambiente svendutò per il presunto disastro ambientale causato dall’Ilva in cui sono imputate 44 persone fisiche e una società. Motivo del contendere: il termine concesso alla difesa - ritenuto non congruo dai legali - per esaminare i 14 faldoni di indagini integrative depositati l’1 marzo scorso dai pm, pari a 43mila pagine, che riguardano la famiglia Riva e in particolare la società Partecipazioni Industriali (ex Riva Fire), rimasta nel procedimento sia nelle vestiti di società imputata ai sensi della legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche sia come responsabile civile. Le posizioni di Ilva spa e Riva Forni elettrici sono state invece stralciate per poter permettere ad entrambe di accedere al patteggiamento.
La nuova documentazione comprende soprattutto verbali, bilanci, consuntivi, organigrammi societari e atti di convegni. La Corte d’assise aveva rinviato ad oggi il processo, concedendo solo sei giorni al collegio difensivo per leggere le carte. L'avvocato Pasquale Annicchiarico, difensore di Nicola Riva, dell’omonima famiglia ex proprietaria del Siderurgico, ha evidenziato l’impossibilità di visionare tutti i documenti, ma l'istanza di rinvio è stata rigettata. «In definitiva, questa Corte - ha attaccato il legale - ha concesso un termine di 130 ore (lavorando ininterrottamente 24 ore al giorno compresi sabato e domenica scorsi) per studiare (e non semplicemente sfogliare) 43mila pagine molto complesse, ovvero una media di oltre 300 pagine all’ora. Dalla lettura dei numeri appare evidentissima, per chi ancora abbia voglia non solo di essere ma anche di apparire 'super partes', la concreta lesione del diritto di difesa». La Corte d’assise aveva invitato le parti a procedere con la presentazione dei mezzi di prova, ma la difesa ha presentato altre eccezioni spingendo i giudici a riunirsi nuovamente in Camera di Consiglio per la decisione.
Poi, i legali degli imputati hanno presentato le richieste dei mezzi di prova che si riferiscono a liste dei testimoni e produzione di documenti. L’udienza è stata aggiornata al 28 marzo, giorno in cui i pubblici ministeri esprimeranno il loro parere sulle richieste istruttorie della difesa e i legali degli imputati potranno interloquire sull'enorme mole di documenti presentata dai rappresentanti dell’accusa.
L’avvocato Pasquale Annicchiarico, difensore di Nicola Riva, ha detto nel suo intervento in aula che il processo «non ha problemi di prescrizione e non ha più alcun imputato in custodia cautelare ma 'solò la pressione di una parte dell’opinione pubblica e del pubblico in udienza, che ha addirittura applaudito, come allo stadio, alla lettura dell’ordinanza con cui la Corte ha ritenuto di rigettare tutte le eccezioni sollevate dalle difese».
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