Secondo i dati OMS nel mondo sono tra 100 e 140 milioni le bambine, ragazze e donne infibulate

L'8 Marzo e la lotta contro l'infibulazione

L'infibulazione, conosciuta anche come mutilazione genitale femminile (MGF), è una pratica estremamente dolorosa e dannosa che coinvolge l'escissione parziale o totale dei genitali esterni femminili e la successiva chiusura o cucitura dell'apertura vaginale.
7 marzo 2024
Redazione PeaceLink

Ogni 8 Marzo, il mondo celebra la giornata internazionale della donna, un momento per riflettere sulle lotte e i successi delle donne in tutto il mondo. Tuttavia, mentre celebriamo i progressi verso l'uguaglianza di genere, è importante ricordare che molte donne continuano a lottare contro pratiche culturali dannose e oppressive, come l'infibulazione. Stop infibulazione

L'infibulazione, conosciuta anche come mutilazione genitale femminile (MGF), è una pratica estremamente dolorosa e dannosa che coinvolge l'escissione parziale o totale dei genitali esterni femminili e la successiva chiusura o cucitura dell'apertura vaginale. Questa pratica viene ancora perpetrata in molte parti del mondo, principalmente in Africa, Asia e Medio Oriente, sebbene sia stata ampiamente condannata dalla comunità internazionale.

Le ragioni dietro l'infibulazione sono complesse e spesso legate a credenze culturali radicate, che includono la percezione della purezza sessuale, il controllo della sessualità femminile e l'adesione alle tradizioni comunitarie. Tuttavia, è fondamentale comprendere che l'infibulazione ha conseguenze devastanti per la salute fisica e mentale delle donne e delle ragazze che ne sono vittime.

Dal punto di vista della salute fisica, l'infibulazione può causare emorragie gravi, infezioni, dolore cronico, difficoltà durante il parto e persino la morte. Le conseguenze psicologiche possono essere altrettanto gravi, con donne che affrontano traumi emotivi profondi, depressione, ansia e difficoltà nei rapporti intimi.

Fortunatamente, negli ultimi anni ci sono stati significativi progressi nella lotta contro l'infibulazione. Organizzazioni internazionali, ONG, attivisti e governi stanno lavorando insieme per sensibilizzare l'opinione pubblica, promuovere leggi che vietano la pratica e offrire supporto alle donne e alle ragazze che ne sono state vittime.

Una delle chiavi per sradicare l'infibulazione è l'educazione. Educare le comunità sulle conseguenze dannose di questa pratica e promuovere l'uguaglianza di genere sono passaggi cruciali verso il cambiamento. È essenziale coinvolgere leader religiosi, educatori e figure comunitarie nel dialogo e nell'educazione sulla questione.

Inoltre, è fondamentale fornire alle donne e alle ragazze alternative sicure e culturalmente appropriate. Programmi che offrono assistenza medica, supporto psicologico, consulenza legale e opportunità economiche possono aiutare le donne a sfuggire all'infibulazione e a costruire una vita libera dalla violenza e dalla discriminazione di genere.

Mentre celebriamo l'8 Marzo e riflettiamo sui progressi verso l'uguaglianza di genere, non possiamo ignorare il dolore e la sofferenza causati dall'infibulazione. È nostro dovere continuare a combattere per un mondo in cui tutte le donne e le ragazze possano vivere libere dalla violenza e dalla discriminazione, in grado di esprimere la propria sessualità in modo sicuro e consapevole, senza paura di essere sottoposte a pratiche dannose come l'infibulazione.

Ci sono diverse ragioni per cui non c'è una adeguata ed efficace attività di denuncia riguardo all'infibulazione.

  1. Cultura del silenzio. In molte comunità dove l'infibulazione è praticata, esiste una cultura del silenzio che impedisce alle vittime di parlare apertamente della loro esperienza. La pressione sociale, la vergogna e il timore delle ripercussioni possono scoraggiare le donne e le ragazze dal denunciare questa pratica dannosa.

  2. Mancanza di consapevolezza. In alcune regioni, soprattutto nelle aree rurali, molte persone possono non essere consapevoli dei diritti delle donne e delle ragazze o delle gravi conseguenze dell'infibulazione sulla salute e sul benessere. Questa mancanza di consapevolezza può ostacolare gli sforzi di denuncia.

  3. Forte radicamento culturale. L'infibulazione è spesso radicata in tradizioni culturali profonde e antiche. Questo rende difficile sfidare la pratica senza affrontare resistenza sociale e culturale significativa.

  4. Difficoltà nel documentare e raccogliere prove. La natura segreta e clandestina dell'infibulazione può rendere difficile documentare e raccogliere prove concrete per le denunce. I testimoni potrebbero essere riluttanti a parlare apertamente.

In sintesi, una serie di fattori culturali, sociali, politici ed economici possono influenzare l'attività di denuncia dell'infibulazione e la sua utilizzazione per scopi geopolitici. Tuttavia, nonostante le sfide, è importante continuare a sensibilizzare, educare e sostenere le donne e le ragazze che sono vittime di questa pratica dannosa, lavorando insieme per porre fine all'infibulazione e promuovere i diritti umani universali. Infibulazione, la diffusione in Africa (i numeri indicano la percentuale della pratica infibulatoria)

Note: Il dossier Unicef https://www.unicef.it/media/mutilazioni-genitali-femminili-ancora-lafrica-la-patria-del-fenomeno/

Testo sviluppato con l'assistenza di un LLM.

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