La pace, il lato femminile dell'Iliade
Una delle cose sorprendenti dell'Iliade è la forza, direi la compassione, con cui vi sono tramandate le ragioni dei vinti. È una storia scritta dai vincitori, eppure nella memoria rimangono anche, se non soprattutto, le figure umane dei Troiani. Priamo, Ettore, Andromaca, perfino piccoli personaggi come Pàndaro o Sarpedonte.
Questa capacità, sovrannaturale, di essere voce dell'umanità tutta e non solo di se stessi, l'ho ritrovata lavorando al testo e scoprendo come i Greci, nell'Iliade, abbiano tramandato, tra le righe di un monumento alla guerra, la memoria di un amore ostinato per la pace. A prima vista non te ne accorgi, accecato dai bagliori delle armi e degli eroi. Ma nella penombra della riflessione viene fuori un'Iliade che non ti aspetti. Vorrei dire: il lato femminile dell'Iliade.
Sono spesso le donne a pronunciare, senza mediazioni, il desiderio di pace. Relegate ai margini del combattimento, incarnano l'ipotesi ostinata e quasi clandestina di una civiltà alternativa, libera dal dovere della guerra. Sono convinte che si potrebbe vivere in un modo diverso, e lo dicono. Nel modo più chiaro lo dicono nel VI libro, piccolo capolavoro di geometria sentimentale.
In un tempo sospeso, vuoto, rubato alla battaglia, Ettore entra in città e incontra tre donne: ed è come un viaggio nell'altra faccia del mondo. A ben vedere tutt'e tre pronunciano una stessa supplica, pace, ma ognuna con la propria tonalità sentimentale. La madre lo invita a pregare. Elena lo invita al suo fianco, a riposarsi (e anche a qualcosa di più, forse).
Andromaca, alla fine, gli chiede di essere padre e marito prima che eroe e combattente. Soprattutto in questo ultimo dialogo, la sintesi è di un chiarore quasi didascalico: due mondi possibili stanno uno di fronte all'altro, e ognuno ha le sue ragioni. Più legnose, cieche, quelle di Ettore: moderne, tanto più umane, quelle di Andromaca. Non è mirabile che una civiltà maschilista e guerriera come quella dei Greci abbia scelto di tramandare, per sempre, la voce delle donne e il loro desiderio di pace?
Lo si impara dalla loro voce, il lato femminile dell'Iliade: ma una volta imparato, lo si ritrova, poi, dappertutto. Sfumato, impercettibile, ma incredibilmente tenace.
Articoli correlati
- Confine Iraq-Siria
Riunite con i loro bambini “futuri terroristi”, le donne yazidi vengono ripudiate
Gli anziani yazidi rinnegano i figli delle ex schiave dello Stato islamico, costringendole a scegliere tra i loro bambini e la loro comunità9 aprile 2021 - Martin Chulov e Nechirvan Mando ad Arbil - Il cinema che cambia
Ad Algeri con "Papicha"
Protagonista affascinante e assoluta della storia è una studentessa diciottenne, e donna è la regista algerina Mounia Meddour. Siamo ad Algeri e sta per scoppiare la guerra civile8 marzo 2021 - Lidia Giannotti - Honduras
Grave regressione dei diritti delle donne
Proibizione dell’aborto e del matrimonio egualitario scolpita nella pietra22 gennaio 2021 - Giorgio Trucchi - A pochi giorni dall'uccisione di Agitu emerge un'altra storia di una donna dedita alla pastorizia
Una donna controcorrente, la Pastora di Altamura
Una storia che fa il paio con quella di Agitu e anche in Puglia si tratta di una donna. La mia generazione è cresciuta convinta che la terra non fosse un lavoro adatto alle donne anche se già allora c'erano delle eccezioni ed ora le ragazze del ventunesimo secolo sono in prima linea.19 gennaio 2021 - Fulvia Gravame
Sociale.network