Quanto contano le nostre vite?
Egregio Prof.Assennato,
le scrivo poco prima di andare a dormire perchè proprio non riesco a rassegnarmi dinanzi ciò che si presenta quotidianamente, insesorabilmente davanti ai miei occhi. Un mostro enorme che sovrasta la città: camini alti oltre 200 metri, nuvole grigie, rosse, bianche che avvolgono le nostre case e... guardo i miei figli.
Guardo i miei figli mentre dormono e penso al loro futuro. Sento forte il peso di una responsabilità che faccio fatica a reggere, la responsabilità di garantire loro un futuro sereno in una città dove la qualità dell'aria che respirano, dei cibi che ingeriscono e dell'acqua che bevono non avveleni i loro corpicini.
Penso alla mia salute e temo di non poter essere al loro fianco a lungo consapevole dei pericoli cui sono esposto come cittadino di Taranto. E' un peso che vorrei condividere con tutti coloro che mi rappresentano a tutti i livelli, ecco perchè mi rivolgo a Lei.
Inutile dirle con quanta apprensione, la mia famigia ed io, abbiamo seguito la campagna di monitoraggio della diossina,con quale attenzione abbiamo osservato i camini dell'agglomerato mutare repentinamente "aspetto" e la delusione, di notte, nel riconoscere il triste scenario di sempre. Quando poi sono stati resi pubblici i primi risultati sulle rilevazione di giugno, ci siamo sentiti doppiamente feriti e arrabbiati.
Al danno si è aggiunta la beffa.
Non solo controlli nell'ambito di un processo che, a mio avviso, è stato drasticamente ridotto. Non solo di notte assistevamo ad un improvvisa impennata dei fumi.(perchè non possiamo sapere cosa avviene di notte? perchè non usare degli infrarossi?)
Ma i risultati, per quanto elevati, sono nella norma.
Mi risponda caro Prof. se controlli importanti come quelli sopra descritti avvengono in questo modo, la vita e la dignità di un tarantino quanto valgono?
Grazie
Giordano Bruno
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