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La storia di tarantosociale

Ci auguriamo che questa esperienza diventi un modello di aggregazione delle esperienze e delle intelligenze locali esistenti nelle varie realtà italiane. Se Peacelink assolve al non facile compito di sito nazionale con visibilità internazionale, i siti locali aiutano la vita dei gruppi locali.
26 novembre 2006

Collante fu la guerra. Facile chiedere ad una associazione no profit di aderire ad un manifesto contro la guerra. Fu subito tarantosociale. Fu così che una quarantina di associazioni del territorio tarantino si ritrovarono a dire no alla guerra in Iraq. Le raccoglieva tutte tarantosociale un raggruppamento mai formalizzato con uno statuto o con una semplice dichiarazione di costituzione di associazione. Così è vissuta tarantosociale. Senza organismi interni, senza un bilancio giacché di spese non ce n’erano. Eravamo ospiti della Chiesa Valdese che non ha mai chiesto nulla per le spese di luce, di pulizia dei locali. Non ha mai chiesto di supervisionare i nostri discorsi. Oggi possiamo dire che senza tanta cortese ospitalità forse non ci sarebbe stata mai tarantosociale.

Dopo qualche anno abbiamo ricevuto la stessa cortese ospitalità della libreria Gilgamesh. Anche alla proprietaria va il nostro più sentito grazie. Ma tarantosociale è stata una forte realtà per i marcati caratteri che l’hanno contraddistinta. Non è mai stato chiesto a nessuno di qualificarsi politicamente per accedere alle nostre discussioni settimanali. Non è mai stato indicato un responsabile o un portavoce e men che meno un presidente. Siamo stati un’associazione libera e guidata dal basso.

Si sono potute realizzare così le grandi azioni contro la guerra in Iraq, contro la base navale a Taranto, contro il transito di sommergibili a propulsione nucleare, contro il rigassificatore, contro le morti bianche dell’ILVA, contro ogni forma di ingiustizia e, da ultimo, contro la “rapina” compiuta ai danni della municipalità tarantina.

Una cosa fu immediatamente chiara. Avevamo bisogno di comunicare con facilità, immediatezza e a basso costo. Da queste esigenze nacque l’idea di un sito internet. E’ stato battezzato con lo stesso nome e si avvaleva di un programma PHP NUKE. Facile, agevole e poco costoso. Anche il sito dopo qualche tempo è cresciuto e si è avvalso di un nuovo programma il PhPeace di Francesco Iannuzzelli. Un programma libero e con il solo costo di iscrizione. Il sito ha “funzionato” immediatamente. Era facile postare gli articoli sul sito. Poteva farlo chiunque si fosse registrato, senza mediazioni di alcuno.

Ora possiamo dire che ci è andata bene e che nessuno ha mai messo in difficoltà tarantosociale come invece è accaduto per Peacelink, che è dovuta entrare in tribunale sia per una causa penale sia per una causa civile (entrambe tuttavia risoltesi bene).

Oggi le esigenze di comunicazione si sono fatte più articolate per aderire alle più svariate esigenze di chi propone un articolo ma anche alla necessità di avere un’informazione sempre più mirata. Come è ampiamente noto una marea di informazioni significa nessuna comunicazione. Oggi si cerca di entrare in comunicazione con gli aderenti anche mediante una lista. Ogni contributo alla lista viene automaticamente segnalato in modo tale da evitare che la comunicazione si perda nel mare di comunicazioni spazzatura che inondano i nostri computer.

Ci auguriamo che questa esperienza diventi un modello di aggregazione delle esperienze e delle intelligenze locali esistenti nelle varie realtà italiane. Se Peacelink assolve al non facile compito di sito nazionale con visibilità internazionale, i siti locali aiutano la vita dei gruppi locali o nodi come spesso li definiamo. Talvolta oltre ad aiutarla le permettono di nascere.

Questo è l’auspicio di chi stende questa nota. In ogni realtà locale vive un nucleo di persone preoccupate della pace, della tutela dell’ambiente e della giustizia sociale. Spesso queste persone non si conoscono o non si incontrano mai. Un luogo telematico per scambiarsi informazioni e per crescere insieme aiuta la costituzione di gruppi solidali e di intelligenze che hanno bisogno di incontrasi per esaltare le proprie capacità. Uno degli ultimi aggiustamenti è stato la creazione di un calendario del nodo locale proprio con l’intento di segnalare le varie attività locali. Anche in questo caso una mail segnala, a chi lo chiede, l’inserimento di un nuovo avvenimento cui prestare attenzione. Ciò potrà evitare, come succede, di promuovere iniziative in contemporanea con altre iniziative già programmate. L’impegno sociale nella odierna società non può fare a meno di una intelligente informazione. Purtroppo bisogna guardarsi dalla tempesta di informazioni che ha il solo effetto di annullare le informazioni che ci interessano.

tarantosociale si propone come migliorabile modello di stimolo alla nascita di nuovi gruppi (nodi) locali. Il software Ph Peace di ultima generazione è gratuito e disponibile per quanti intendano usarlo per i temi della pace, della tutela dell’ambiente e dei diritti civili.

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