Discarica di Fragagnano: " Aria di mobilitazione "
FRAGAGNANO – Ancora polemiche sul fronte dei rifiuti provenienti dal Salento. C’è aria di mobilitazione dopo la chiusura dell’impianto grottagliese e il via libera al conferimento soltanto nella discarica “Vergine” vicina a Fragagnano deciso dalla provincia di Lecce.
S’infuoca la polemica, dunque, e – stando a quanto appreso – sul tavolo della prima cittadina, Maria Teresa Alfonso, sarebbe pronta una lettera di protesta indirizzata al presidente della Regione, Nichi Vendola oltre che ai presidenti della provincia e ai prefetti di Taranto e Lecce.
Ancora sconosciuto il contenuto della missiva, che dovrebbe essere inviata stamattina. Stando ad indiscrezioni, tuttavia, sembrerebbe che la prima cittadina abbia espresso alle autorità competenti la sua disapprovazione nei confronti della gestione dell’emergenza rifiuti e che non sia più disposta a tollerarne il traffico da Lecce a Taranto, al di là dei limiti previsti dall’ordinanza. Uno smaltimento, quello nella discarica vicina a Fragagnano, raddoppiato in queste ore, dopo la chiusura della Ecolevante.
“ Non possiamo tollerare lo smaltimento nella vicina discarica “Vergine” con i ritmi di questi giorni – ha dichiarato la Alfonso - . Lo smaltimento di rifiuti, e quindi l’impatto ambientale sul nostro territorio, è raddoppiato dopo la chiusura della Ecolevante di Grottaglie”.
Il primo cittadino , quindi, chiede al presidente della Regione Vendola – e dovrebbe esserci anche questo tra i contenuti della lettera - di attivare iniziative urgenti affinché lo stato di emergenza rifiuti della provincia di Lecce e il contestuale conferimento nelle discariche ioniche termini entro il 31 dicembre - così come inizialmente previsto nella delibera commissariale -
“ E’ importante - continua la prima cittadina – avviare azioni urgenti al fine di arrivare a stoppare il provvedimento di conferimento dei rifiuti nella nostra provincia entro il trentuno dicembre”.
Dopodiché la Alfonso incalza sui ritardi di costruzione della discarica di Corigliano d’Otranto, in salento, con la quale si sarebbe dovuta “allentare” l’emergenza rifiuti. “La costruzione dell’impianto di Corigliano d’Otranto è bloccato - spiega -. Vanno adottatati provvedimenti urgenti. Noi non possiamo subire passivamente scelte politiche sbagliate.
In sei mesi non sono stati fatti passi in avanti”. Infine la Alfonso torna a ribadire il mancato coinvolgimento del comune di Fragagnano nella scelta di conferire gli scarti leccesi del bacino Lecce 2 solo e soltanto a Fragagnano.
“Non siamo fantasmi. Eppure non veniamo contattati da nessuno, anche se le decisioni vengono prese sulle nostre spalle”. E conclude :“A noi a questo punto non sta bene più niente”.
Nel frattempo i comitati ambientalisti sono in fermento e, per i prossimi giorni, dovrebbero essere in calendario iniziative popolari di forte impatto pubblico. A tali iniziative la Alfonso ha annunciato che prenderà parte “Come cittadina, però – ha puntualizzato – soltanto come cittadina di Fragagnano”.
Tra i possibili atti dimostrativi, che più starebbero destando preoccupazione tra gli amministratori, c’è anche l’ipotesi del blocco dei tir dal salento e la chiusura della Taranto- Lecce.
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