Babbo Natale, Sono il bambino che abita al quartiere Tamburi...
Caro Babbo Natale,
Ti ricordi di me?! Quest’anno ti scrivo con un po’ di anticipo perchè qui sono successe tantissime cose e ho veramente bisogno del tuo aiuto. Lo sai che domenica 28 ottobre tanti altri bambini sono venuti nel mio quartiere per protestare contro l’inquinamento? Avevano le mascherine sul viso, i cappellini e dalla finestra ci siamo salutati. Io sono rimasto a casa perchè come al solito mia madre doveva pulire e togliere quella maledetta polvere che ogni giorno arriva dalla fabbrica che sta proprio davanti al mio palazzo. Quella domenica poi c’era vento di tramontana e tutto il fumo e la polvere arrivavano addosso a noi.
Io mi sono messo a tossire mentre facevo le bolle di sapone per attirare l’attenzione degli altri bambini e così mia madre mi ha fatto entrare. Ma io sono rimasto con la faccia incollata al vetro e mi sono messo a piangere perchè volevo scendere. Mio padre neanche c’era perchè stava facendo lo straordinario all’Ilva e quando è tornato ha detto che tanto non succederà niente perchè il capo dell’Ilva è troppo potente. Dicono che è addirittura più ricco di Berlusconi. A me piacerebbe tanto conoscerlo per dirgli tutte le cose che non vanno per colpa sua, che dobbiamo stare sempre con le finestre chiuse, che ci svegliamo con il mal di testa, che quando usciamo ci viene il bruciore alla gola.
Il sindaco ha detto che è anche colpa del traffico se ci ammaliamo ma io non ci credo perchè tanti dottori e scienziati dicono che nel fumo che esce dall’Ilva ci sono veleni terribili. Alla televisione hanno fatto vedere che la notte il fumo aumenta e poi ha parlato un dottore che dice che ai bambini viene anche il tumore. Allora perchè il sindaco, che è anche un dottore e certe cose le dovrebbe sapere, ha messo in mezzo il traffico?!
Il giorno della marcia dei bambini è venuto pure lui ma all’improvviso se n’è andato di corsa perchè erano stati ammazzati un sacco di cani. Poi ha detto che il padrone dell’Ilva ha fatto arrivare l’acqua al cimitero, sta aggiustando le strade gratis e ha promesso che aiuterà la città. Ma, dico io, invece delle strade non poteva aggiustare la fabbrica?! Il giorno dei defunti siamo andati a portare i fiori a un mio zio che è morto per un incidente proprio all’Ilva. Però l’acqua ce la siamo portati da casa.
Mia madre dice sempre che era meglio se nascevo femmina così era sicuro che non sarei mai andato a lavorare al siderurgico. Ora c’è un avvocato e altre persone che vogliono fare un referendum per chiudere l’Ilva. Mio padre e mia madre hanno già detto che non vanno a firmare perchè se la fabbrica chiude non abbiamo più da mangiare ma io mi sono stancato di trovare la polvere luccicante che mi fa tossire persino nel latte che bevo la mattina. Allora, caro Babbo Natale, lo so che è difficile ma, per favore, mi fai diventare subito grande così vado io a firmare per il referendum?
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