Taranto: «Una gru vicino alle colonne doriche»
valutato la pericolosità di una gru di simili dimensioni sistemata a fianco di importanti reperti archeologici?»
Un sensazionale ritrovamento archeologico è stato fatto l’altro ieri. A fianco alle colonne doriche del tempio di Poseidone ne è spuntata un’altra, alta almeno quanto tre colonne doriche messe una sull’altra, con grande braccio, di colore giallo. Dai primi rilievi, il ritrovamento è da datare tra metà secondo e inizi del terzo millennio dopo Cristo.
Scherzi a parte, da qualche giorno questa immensa gru è stata montata proprio vicino alla recinzione delle colonne doriche, in un’area di proprietà comunale e di grande interesse archeologico. Sicuramente la ditta che l’ha installata è in possesso di tutte le autorizzazioni previste dalla legge, quindi del Comune (perchè sorge, appunto, in area comunale) e della Soprintendenza archeologica (perchè quella è, sicuramente, un’area di interesse archeologico).
La domanda che sorge spontanea è che illustri cattedratici ci hanno posto è: «Chi ha provveduto a rilasciare le autorizzazioni del caso ha veramente valutato la pericolosità di una gru di simili dimensioni sistemata a fianco di importanti reperti archeologici?».
Ciò che lascia straniti «è che la Soprintendenza, pronta ad intervenire e a bloccare qualunque tipo di cantiere non appena affiori una testimonianza del passato, abbia potuto autorizzare questa enorme giraffa gialla».
Non ci resta che girare l’interrogativo a chi di competenza
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