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Cade a pezzi un monumento di grande valore storico e culturale

L’Acquedotto del Triglio, l’antica via dell’acqua della Puglia, versa oramai in uno stato di totale abbandono. Lo ‘spettacolo’ che si presenta agli occhi degli automobilisti che costeggiano l’Acquedotto è assolutamente penoso ed è la dimostrazione dell’incuria verso monumenti di grande valore storico e culturale.
1 luglio 2008
Luciano Mineo
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

- “L’Acquedotto del Triglio, l’antica via dell’acqua della Puglia, versa oramai in uno stato di totale abbandono. Passando lungo la strada per Statte è possibile verificare di persona che il complesso e monumentale acquedotto di origine romana sta letteralmente cadendo a pezzi ed è avvolto da una folta selva di erbacce.

Lo ‘spettacolo’ che si presenta agli occhi degli automobilisti che costeggiano l’Acquedotto del Triglio è assolutamente penoso ed è la dimostrazione dell’incuria verso monumenti di grande valore storico e culturale.

Si pensi che l’Acquedotto è stato costruito in un periodo compreso fra la fine del primo secolo a. C. ed il primo secolo d. C.. Ha resistito per oltre duemila anni e rischia di crollare sotto il totale disinteresse delle classi dirigenti contemporanee.

La storia dell’Acquedotto del Triglio è nota. Costruito oltre duemila anni fa, è stato ripristinato in epoca angioina, quando fu costruita la pubblica fonte in Piazza Grande. Nel XVI secolo furono apportate alcune modifiche strutturali, con l’edificazione del sistema archicanale ancora oggi visibile. La sua storia si sviluppa sino alla fase precedente all’unità d’Italia, quando l’Acquedotto del Triglio costituiva l’unica fonte di approvvigionamento idrico per la città di Taranto.

Un pezzo della storia bi millenaria di Taranto rischia di svanire insieme alla cultura di cui l’antica capitale della Magna Grecia fu portatrice. Invece, di valorizzare questo simbolo della storia e di inserirlo in un percorso di siti archeologici di grande importanza, peraltro estremamente diffusi nel nostro territorio, assistiamo con indifferenza al progressivo degrado dell’Acquedotto del Triglio.

E’ inutile ricordare che una città senza storia rischia di non avere nemmeno un futuro. E il nostro futuro non può che fondarsi sulla valorizzazione di un patrimonio archeologico di inestimabile valore.

Un primo passo – ancora del tutto insufficiente – è stato compiuto attraverso la ristrutturazione del Museo della Magna Grecia. Ma quale valore potrà avere questo primo risultato se ad esso non si accompagnerà una ‘politica’ di straordinaria rinascita di tutto quello che la nostra storia ci ha lasciato in eredità?”.

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