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Il restauro dell’Isola aiutato dalla Regione?

Un sistema integrato di poli museali, una rete di biblioteche e archivi, percorsi pluritematici che seguano l'orografia del territorio e una valorizzazione spinta delle risorse e dei beni culturali e ambientali. Dibattito al Forum dell’Area vasta
24 luglio 2008
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

- Un sistema integrato di poli museali, una rete di biblioteche e archivi, percorsi pluritematici che seguano l'orografia del territorio e una valorizzazione spinta delle risorse e dei beni culturali e ambientali: può essere questa una risposta alla forte e qualificata domanda di cultura che è emersa nel corso di uno dei Forum tematici dell'Area vasta di Taranto. Presenti gli esponenti di gran parte del mondo dell'associazionismo locale, assenti, invece, eccetto Taranto, i rappresentanti dei Comuni.

Sulla riqualificazione urbana dei centri storici, con particolare riferimento a Taranto, si è soffermato l'assessore comunale al Risanamento della Città vecchia, Lucio Pierri che si è fatto portatore di novità interessanti. Il caso Taranto - ha detto Pierri - «ha ispirato l'azione di governo dell'assessore regionale all’Urbanistica, Angela Barbanente, che intende proporre una legge speciale per la riqualificazione dei centri storici. Finanziamenti a totale copertura dei costi di consolidamento di edifici di pregio storico e di proprietà anche di privati che insistono nei borghi storici. L’obiettivo è contribuire concretamente al rilancio e alla riqualificazione delle aree degradate».

«Bisogna partire dalla tutela dei beni culturali - ha poi detto l'archeologa Silvia De Vitis - perchè se non si tutela non si conserva. Ma ancor più importante, è una seria e coordinata pianificazione territoriale che parta dalla mappatura delle emergenze archeologiche che spesso sono considerate un problema per lo sviluppo. Un'azione preventiva - ha affermato De Vitis - può servire per evitare conflitti». Non mancano però i problemi con i tagli previsti dalla Finanziaria: il disegno di legge taglia nel prossimo triennio quasi un miliardo, di cui 761 milioni dalla tutela dei beni culturali e
paesaggistici.

È preoccupato di questo l'assessore provinciale ai Beni culturali, Giuseppe Vinci, che però dice: «Tutti i livelli dell'amministrazione pubblica, dallo Stato in giù, sono d'accordo per quel che riguarda il futuro dell'area jonica: la valorizzazione del
suo patrimonio di beni culturali e paesaggistici. Su questo bisogna poggiare un’attrattività turistica che crei un circuito economico sostenibile e di lunga durata». Vinci ha poi sollecitato un ripensamento del progetto Agriland, messo in pista della Provincia.

«Troppo alto - ha detto - è il rischio di un intervento dissipativo di territorio
e risorse, discutibile l'allocazione e debole l'idea di base, fondata su una
tipologia di turista largamente immaginario ». Di un coordinamento culturale ha parlato Piero Romano, direttore dell'Orchestra della Magna Grecia, mentre della necessità di investire di più e meglio su un figlio illustre della Taranto del settecento come il musicista Giovanni Paisiello, ha parlato Paolo Ruta dell'Associazione «Amici della Musica». Le Città dei Festival, ha detto Ruta, « non hanno fatto altro che puntare su risorse che avevano e che hanno saputo valorizzare. Pensare ad un Festival intitolato a Paisiello, recuperare la sua abitazione e renderla museo, pensare a degli itinerari eno-gastronomici settecenteschi da abbinare all'offerta culturale per ripartire dalla nostra identità e non perdere la memoria storica».

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