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La Confcommercio dalla parte dell'ARPA

Qualcosa finalmente si muove in città in tema di inquinamento, ma c’è chi forse vorrebbe fermare tutto questo. Anche l’associazione dei commercianti difende l’operato dell’agenzia regionale
30 agosto 2008
Fonte: Corriere del Giorno

- Le recenti vicende riguardanti la diossina e soprattutto i dati che sono stati resi noti alla cittadinanza potrebbero aver infastidito qualcuno tanto da puntare il dito contro l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) di Puglia. Dopo le dichiarazioni del direttore generale del Ministero dell’Ambiente, Bruno Agricola, su una possibile “demolizione" dell’operato dell’Arpa Puglia relativamente alle rilevazioni sulla diossina emessa dall’Ilva e la solidarietà all’Agenzia regionale di Puglia da parte di Legambiente, ora interviene sulla vicenda anche Confcommercio.

“Sorge il sospetto - si legge in una nota inviata alla stampa dalla Confcommercio di
Taranto - che ai piani alti del palazzo dei palazzi qualcuno stia tentando di scrivere la
condanna dell’Arpa Puglia, colpevole di ’eccesso di rilevazioni’. Per ora Confcommercio si limita ad esprimere piena solidarietà all’Arpa che, chiamata ad assolvere ad un delicato e difficile compito, ha dimostrato competenza ed efficienza”.

Se i fatti dovessero confermare un tale tipo di manovra, Confcommercio assumerà
posizione contraria. “E’ la prima volta che Taranto è in possesso di rilevazioni sulla diossina emessa dagli insediamenti industriali e sull’impatto ambientale degli impianti - è scritto nel documento stampa - e che in modo scientifico viene testato il livello di inquinamento. Viene quasi da credere che oggi il problema da risolvere non sia come ridurre le immissioni inquinamenti, come costringere i soggetti coinvolti ad ottemperare ai propri obblighi, quanto piuttosto come ’armonizzare le interpretazioni normative’, affinché si giunga serenamente e presto all’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia)”.

Pur condividendo il concetto della necessità di salvaguardare il ruolo della grande
industria nell’area jonica, Confcommercio è altrettanto convinta che “non si possa più assumere una posizione dilatoria nei confronti del nodo inquinamento. Esiste un modo per conciliare produzione, ambiente e salute, altre realtà nel mondo ci sono riuscite; la strada, una ed una sola, è quella degli investimenti”.

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