E brava l’Ilva: inquina poco!
E brava l’Ilva: da mercoledì sappiamo che inquina poco. Lo ha dichiarato – lo riportano tutti o quasi i mezzi d’informazione – il dott.Archinà, personaggio strategico dell’Ilva.
Questo alto esponente dell’azienda, infatti, nell’audizione in Commissione ambiente, alla Regione Puglia, ha difatti esternato le riflessioni dell’Ilva, che non inquina così tanto come i media riportano, anzi: produce emissioni cento volte meno rispetto ai limiti consentiti dalla legislazione attuale.
E, inoltre, con l’aumento dei tumori in città l’Ilva non c’entra nulla. Brava l’Ilva: ha chiarito, smentendo, ciò che tutti – o quasi – denunciamo ormai da tempo. Prendiamo atto, sinceramente eravamo disinformati tutti. O quasi. videntemente, tutto ciò che sta capitando – braccio di ferro Prestigiacomo Vendola, ‘guerra’ di autorizzazioni date e non date, Comune impegnato su più fronti, politici che si rimpallano le responsabilità – è perfettamente inutile. Che senso ha tutto ciò? L’Ilva mica inquina così: in fondo, produce oltre il 90% della diossina sparata nei cieli d’Italia. Precisando però che trattasi del 90% della diossina sparata dagli impianti industriali simili (cinque in tutto il Paese). E cosa volete che sia il 90% e passa della diossina di tutti e cinque gli impianti italiani?
Peccato, però, che questo 90% e passa ricada sul nostro territorio. Perchè spendere, allora, quei 350 milioni di euro che l’azienda ha investito sull’abbattimento delle emissioni? E poi, cento volte sotto il limite consentito non è mica trascurabile. Peccato, però, che quel limite della legislazione italiana sia piuttosto alto rispetto a quello consentito, invece, dalla Comunità europea. E che dire dell’aumento dei tumori da queste parti? Sarà un caso, non c’è dubbio: non è dimostrato che l’alta incidenza di questa malattia sia riconducibile alle emissioni velenose. Già, del resto qui manca addirittura il Registro Tumori: tarantini e ambientalisti, smettetela di dire corbellerie…
p.s.: Emilio, Claudio e Arturo Fabio Riva, nell’ottobre del 2006, furono condannati dal Tribunale di Genova per emissioni nocive rilasciate dalle acciaierie Ilva: a farne le spese, in quel caso, una ventina di malati cronici alle vie respiratorie. Emilio Riva fu condannato in Cassazione, nel settembre del 2005, per emissioni fuori legge di polveri e gas riversati su alcuni quartieri di Taranto. Le pene non sono mai state scontate, fra indulti, sconti e oblazioni alle vittime.
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