La Corte d'Appello stronca l'Ilva
LECCE — «Nel 2008 a Taranto vi è stata una costante ed allarmante crescita degli omicidi colposi in seguito alla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro a causa della presenza sul territorio di una grande azienda siderurgica nel cui ambito si sono verificati gravissimi infortuni che mettono in evidenza l'inesistenza di un programma di manutenzione serio».
Questa volta ad accusare l'Ilva, l'acciaieria di patron Riva, non è stato il sindacato e nemmeno i politici ma niente meno che il presidente della Corte distrettuale d'Appello di Lecce, Mario Buffa, che nella sua relazione d'inaugurazione dell'anno giudiziario 2009 ha dedicato una pagina intera per descrivere «l'atteggiamento di chiusura dell'azienda che si fa forte del ruolo economico svolto nella realtà di Taranto in relazione all'occupazione per resistere ad ogni forma di pressione diretta ad indurla alla predisposizione di serie misure antinfortunistiche e ad un maggior rispetto dell'ambiente del cui gravissimo inquinamento è responsabile».
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