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Ambiente, salute, lavoro: nasce un fronte unico

Un documento - ha detto Marescotti di Peacelink – «che vede istituzioni ed associazioni impegnati in un fronte comune in difesa della salute e del futuro» e che va oltre il «balletto inutile degli atti di intesa».
26 febbraio 2009
Barbara Scardigno
Fonte: Corriere del Giorno

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Un documento prescrittivo, articolato in circa trenta punti relativi alla procedura di rilascio dell’Aia all’Ilva, presentato da sindaci e associazioni al Ministero dell'Ambiente. Ad illustrarlo sono stati i primi cittadini di Taranto e Statte, rispettivamente Ezio Stefàno e Angelo Miccoli, firmatari del testo, insieme ai comitati ambientalisti, ieri, a Palazzo di Città. Dei sottoscrittori fanno parte anche, Ail Alta Marea, Amici di Grillo, Cobas, Wwf, Comitato per Taranto, Ecomunita, Imid, Impatto Zero, Libera, Lipu, Peacelink, Tarantoviva, Unicef. L’obiettivo, hanno spiegato, è «l’abbattimento effettivo dell’inquinamento industriale e salaguadia delll’ambiente e della salute dei cittadini e dei lavoratori».

Un documento - ha detto Marescotti di Peacelink – «che vede istituzioni ed associazioni impegnati in un fronte comune in difesa della salute e del futuro» e che va oltre il «balletto inutile degli atti di intesa». Poi, sempre in merito agli atti sottoscritti negli anni tra istituzioni e industria, ha chiesto: «perché non ci sono le cappe di aspirazione nei camini quattro, cinque e sei del siderurgico».

Presenti ieri in Comune, anche alcuni rappresentanti dei medici pediatri, che hanno lanciato un appello al sindaco, per monitorare e difendere lo stato dei più piccoli, residenti nel quartiere Tamburi. Sul tavolo la proposta, avanzata dalla dottoressa Anna Maria Moschetti, presidente regionale Acp - associazione culturale pediatri - di indagare la funzione respiratoria dei bambini della scuola del quartiere, situata proprio a ridosso dell’industria, attraverso appositi esami spirometrici.

I pediatri hanno suggerito, laddove i test certificassero una diminuita capacità polmonare dei bambini, di spostare la scuola in una zona più “salubre “ della città. Proposte,queste ultime, immediatamente accolte dal sindaco secondo cui «è nostro dovere preoccuparci dei più piccoli, residenti nel quartiere. Siamo pronti, nel caso fossero attestati problemi, a spostare la scuola».

Tra le osservazioni, riportate nel documento e illustrate in sintesi da Leo Corvace di Legambiente, anche la «riduzione dei tempi previsti per gli interventi di adeguamento che porterebbero a dilazionaredi anni gli adeguamenti, in particolare per gli altiforni»; «l’ adozione delle migliori tecniche disponibili in assoluto, prescindendo da logiche di "compatibilità economica", con il pieno rispetto degli standard europei per le emissioni»; «l’applicazione all'acciaieria 1 degli interventi di adeguamento previsti per l'acciaieria 2».

Chiesta, fra l’altro, anche la copertura completa dei nastri trasportatori; la verifica delle emissioni di inquinanti nell'impianto di zincatura a caldo; l’inclusione nelle prescrizioni Aia di procedure che prevedano l'eliminazione o la drastica riduzione dell'esposizione degli addetti a sostanze cancerogene e l’estensione del monitoraggio in continuo delle emissioni in aria ai camini dagli scarichi maggiormente inquinanti.

Tutte richieste avallate anche dal sindaco Miccoli, che ha ribadito la necessità di «coniugare la necessità primaria della prevenzione, insieme a quella del lavoro e della tutela del lavoro». Un binomio, quello salutelavoro richiamato anche dal sindaco Stefàno. « Sin dal nostro primo giorno di insediamento - ha spiegato – abbiamo subito dimostrato la nostra posizione in materia ambientale, esprimendo parere negativo al rigassificatore. Oggi questa linea di comportamento prosegue, con la sottoscrizione del documento. Ma non solo. Siamo impegnati anche sul fronte della viabilità e del traffico urbano, e su controllo della qualità della vita. Proprio in questo senso, infatti, partirà a breve una campagna informativa tra i cittadini, condotta in collaborazione tra l’or di ne dei medici e quello dei farmacisti».

Romeo: Più Alberi e uno studio epidemiologico

Avvio di uno studio epidemiologico ambientale sulla città, finanziato dal Ministero dell’Ambiente, e piantumazione di alberi in diversi quartieri, a cominciare da Paolo VI. Ad annunciare i due interventi, in materia di salvaguardia e tutela ambientale, è stato ieri - a margine della conferenza stampa di presentazione del documento connesso al rilascio dell’Aia all’Ilva – l’assessore comunale all’ecologia, Sebastiano Romeo.

Riguardo all’iniziativa di monitoraggio ambientale Romeo non ha aggiunto molto. L’assessore si è limitato ad annunciare la partenza di uno studio epidemiologico finanziato con un importo complessivo di cinquecento mila euro dal Ministero presieduto da Stefania Prestigiacomo. Una ricerca, quella in questione, relativa alle attività di prevenzione ambientale, da affiancare alle altre misure di tutela già adottate dal Comune. Poi, la creazione di nuove aree verde con la presentazione di progetti, stavolta finanziati con fondi regionali, che prevedono la piantumazione di alberi nelle diversezone della città. «Abbiamo già presentato il progetto alla Regione – ha spiegato Romeo - Partiremo con la piantumazione a Paolo VI per cominiciare, dopodichè ci allargheremo in altri quartieri, a Taranto 2, a Lama, nel Borgo».

Anche in questo caso si tratta, oltre che di una operazione di arredo verde, anche di una misura antinquinamento. Sul progetto è al lavoro un gruppo di agrobomi e di erboristi che, oltre a scegliere le varie essenze arboree, sta anche vagliando la migliore collocazioni delle aree in città. La piantumazione di migliaia di alberi è un progetto che andrebbe ad affiancare l’altra grande opera verde: quello della foresta urbana, il colosso pensato a protezione dei Tamburi, previsto nell’atto di Intesa tra le misure di riqualificazione del quartiere a ridosso del siderurgico.

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