Caos rifiuti accordo ieri a Bari nel corso del vertice in Regione
LECCE — La durata del processo di biostabilizzazione della frazione secca alla Sud Gas di Poggiardo sarà raddoppiata: sei giorni anziché gli attuali tre. Tanto dovrebbe bastare, secondo i tecnici, per far maturare il rifiuto fino a renderlo compatibile al secondo passaggio previsto dalla filiera, ossia, l’inserimento nell’impianto di Cavallino per la produzione del cdr. Lo si è deciso ieri a Bari, durante il vertice tra Regione e Provincia di Lecce, tutto dedicato all’ennesima fase acuta dell’emergenza rifiuti salentina che ha rischiato di esplodere anche a Pasqua, con le città piene di turisti.
Se questo basterà a scongiurare il tracollo del ciclo di smaltimento, più volte sfiorato in questi giorni, lo diranno i fatti.
Intanto, tre ore di confronto serrato - dalle 15 alle 18 - sono servite a chiarire più di un aspetto del meccanismo di smaltimento che, sia pure concepito per gestire la fase transitoria, ha mostrato troppe lacune. Faccia a faccia, nell’ufficio del Commissario, si sono ritrovati Nichi Vendola e l’assessore regionale all’Ecologia, Michele Losappio, da un lato, e il presidente della Provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, con il suo assessore all’Ambiente, Gianni Scognamillo, dall’altro. «Subito il materiale con sei giorni di maturazione verrà portato a Cavallino - annuncia Scognamillo - e questo dovrebbe sbloccare la situazione.
Nel frattempo l’Arpa farà i prelievi delle frazioni in Ato 2 e Ato 1 ed entro una decina di giorni avremo i risultati che daranno conto della situazione oggettiva in cui ci muoviamo». Oggi la Provincia emetterà un’apposita ordinanza sulla base di queste determinazioni.
Ma Pellegrino e Scognamillo hanno anche manifestato preoccupazioni sui ritardi nell’esecuzione delle strutture che dovrebbero completare il ciclo dei rifiuti. Se si esclude la piattaforma di Cavallino (Ato 1), dove gli impianti sono già pronti, a Poggiardo (Ato 2) non è stata ancora posta la prima pietra per la costruzione dei biotunnel e a Corigliano d’Otranto la discarica di servizio è in alto mare.
Stesso discorso per Ugento (Ato 3): biotunnel e discarica di servizio-soccorso non sono pronti. Davanti ai cancelli della Sud Gas, anche ieri si è formata una lunga fila di autocompattatori. Il problema è sempre lo stesso: i 16 biotunnel non riescono a smaltire con la necessaria celerità le circa trecento tonnellate di spazzatura che vengono conferite dai 46 comuni dell’Ato Lecce 2.
Circa la metà di questi rifiuti è costituita da materiale organico che, dopo il trattamento, viene inviato nella discarica 'Ecolevante' di Grottaglie, così come stabilito da un recente provvedimento di Nichi Vendola che ha corretto una sua precedente ordinanza, la numero 64 del 2009, la quale prevedeva l’invio del materiale nella discarica brindisina di Autigno. Operazione, quest’ultima, impossibile, dal momento che l’umido biostabilizzato a Poggiardo non ha le caratteristiche richieste. Inevitabile, quindi, il cambio di rotta del commissario che ha deciso l’invio della spazzatura nel Tarantino.
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