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Emergenza “alghe”… o emergenza “sprechi”?

Sinistra Democratica: “Abbiamo inviato copia di quanto filmato al Governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, accompagnando il video ad una nota scritta nella quale chiedo che si faccia chiarezza sull’intera questione”. Se ci sono “fondi emergenza” da spendere … che vengano impiegati per “vere emergenze”.
18 aprile 2009
Marcello Caracciolo

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In questi giorni c’è stato un gran parlare circa quella che è stata definita “l’emergenza alghe” riguardante i comuni di Castellaneta, Ginosa, Massafra e Palagiano, tutti comuni amministrati dal Centro-Destra. Vari soggetti politici hanno voluto sottolineare con enfasi, (attribuendosene a vario titolo la paternità), la “meravigliosa idea” di smaltire in discarica innocue piante acquatiche.

Il progetto presentato da Provincia di Taranto ed ATO1- rifiuti alla Regione Puglia è accompagnato dalle note dei Comuni in cui sono state rappresentate le stime del fenomeno, e dalle quali si evince che: la “quantità di alghe spiaggiate, in metri cubi, da rimuovere per Massafra è di 33.500, per Ginosa 36.000, per Palagiano 12.880, senza tenere conto delle ulteriori quantità presenti in mare sul battente d’onda”.

Questo è quanto si legge nella deliberazione di Giunta dell’Amm.ne Provinciale di Taranto n°46 del 17 marzo 2009, la spesa prevista per i costi di rimozione e smaltimento in discarica è di euro 2.600.000.

Quella che vuole apparire come una “particolare attenzione” verso i litorali occidentali –dichiara Marcello Caracciolo, responsabile provinciale ambiente di Sinistra Democratica- rivela invece gravi azioni di depauperamento costiero. La rimozione meccanica di piante acquatiche così effettuata oltre a lasciare esposta la linea di costa alle mareggiate, comporta la sottrazione di ingenti quantitativi di sabbia dai litorali rischiando così di ripetere errori già fatti nelle province di Lecce e Brindisi, dove ogni anno sono costretti ad acquistare sabbia per ripascere gli arenili. Di contenuto ben diverso, peraltro disatteso, era il suggerimento dato dall’Assessore Regionale Ambiente Michele Losappio, altre sono le soluzioni che possono essere assunte.

Coniugando il binomio inscindibile ambiente e lavoro l’Ato1-rifiuti e l’Amministrazione Provinciale di Taranto potrebbero realizzare dei centri di compostaggio dedicati al trattamento sia di alghe che delle frazioni organiche di scarti di vegetazione pubblico e privato, che in centri agricoli come Massafra, Palagiano, Castellaneta e Ginosa non mancano di certo ottenendo così un duplice risultato, ovvero la tutela delle coste sabbiose esposte a rischio e la creazione di nuovi posti di lavoro per tutto l’anno e non come accade oggi, per pochi giorni”. Per verificare personalmente lo stato dei luoghi, – continua Marcello Caracciolo – il 15 aprile mi sono recato sui litorali interessati “all’emergenza alghe” scoprendo che invece trattasi di “emergenza spreco” di danaro pubblico.

I risultati del sopralluogo, opportunamente filmati e postati su internet, evidenziano come la natura abbia anche quest’anno fatto il suo corso, i litorali appaiono puliti per la quasi totalità della superficie, le piante marine composte per l’80/90% da acqua si sono essiccate dando origine a sedimenti carbonatici, ripascendo così i litorali. Quello che invece continua a non fare il “giusto corso” è la macchina amministrativa che nella stessa giornata del 15 aprile ha comunque affidato l’esecuzione dei lavori di rimozione e smaltimento di “alghe” per un importo a base d’asta di 2.600.000 euro lasciando inalterati i quantitativi di alghe “stimati a novembre scorso”.

Ho inviato la copia di quanto filmato al Governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, accompagnando il video ad una nota scritta nella quale chiedo che si faccia chiarezza sull’intera questione. La Provincia di Taranto, in regime di autotutela faccia lo stesso. Se ci sono “fondi emergenza” da spendere … che vengano impiegati per “vere emergenze”, come ad esempio il controllo e la manutenzione degli edifici scolastici nell’intera provincia di Taranto o ancora la creazione di cooperative lavoro miste tra Enti Pubblici e soggetti privati dove sia possibile intergare anche i numerosi lavoratori extra-comunitari che invece oggi su quei litorali lavorano in nero per pochi euro al giorno. Le nuove forme di schiavitù, lo spreco del danaro pubblico, la mancanza di progettualità, sono in netto contrasto con l’indirizzo suggerito dall’Amministrazione Vendola, per chi non l’abbia capito, la Puglia ha voltato pagina”.

Note: Il video del sopralluogo effettuato il 15 aprile scorso è visibile seguendo il link http://marcellocaracciolo.blogspot.com/
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