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Ilva, un'altra Cig e chiude altoforno 2

Dal 10 maggio stop all'altoforno 2. La decisione è stata comunicata nel pomeriggio dai vertici dello stabilimento tarantino del gruppo Riva alle rappresentanze sindacali dei metalmeccanici: in cassa altri 2.500 operai.
22 aprile 2009
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

Emilio Riva
TARANTO - A partire dal 10 maggio prossimo l'Ilva di Taranto fermerà l’altoforno 2. La decisione è stata comunicata nel pomeriggio dai vertici dello stabilimento tarantino del gruppo Riva alle rappresentanze sindacali dei metalmeccanici. La fermata dell’impianto farà salire anche il numero dei lavoratori in cassa integrazione che passeranno dagli attuali 4.100 a circa 6.700. Con la fermata dell’altoforno 2 rimarrà operativo solo l’altoforno 5 su una batteria di cinque altoforni dei quali mediamente a regime quattro in marcia. La produzione di ghisa, conseguentemente, calerà da 26mila tonnellate al giorno a circa 7mila.


L’aumento dei cassintegrati,, invece, porta complessivamente fuori dal ciclo produttivo quasi la metà dei circa 13mila addetti dell’impianto. Pietro De Biasi, direttore generale delle relazioni industriali del gruppo Riva e Luigi Capogrosso , direttore dello stabilimento di Taranto, hanno spiegato la riduzione delle lavorazioni nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi all’Ilva di Taranto.

«La crisi resta grave e non si scorgono margini di ripresa – hanno affermato i due manager - tutti i più grandi settori di utilizzazione dell’acciaio , dall’auto agli elettrodomestici, non danno segnali di ripresa e in queste condizioni diventa gioco forza fermare gli impianti». Da rilevare che l’Ilva ha progressivamente fermato impianti riducendo la produzione già dalla fine del 2008.

Un tavolo tecnico per l'Ilva e Taranto

BARI - Con una riunione tenutasi oggi presso la sede della Direzione Generale di ARPA Puglia è stato istituito il Tavolo Tecnico per la definizione delle modalità operative delle attività previste dal Protocollo Integrativo dell’Accordo di Programma per l’area industriale di Taranto e Statte in merito ai monitoraggi delle emissioni di diossine dal camino dell’impianto di agglomerazione dell’ILVA di Taranto. All’incontro erano presenti rappresentanti dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), dell’Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia, di ARPA Puglia e della stessa ILVA.

L’incontro ha avuto l’obiettivo di definire i contenuti di un protocollo operativo che indichi compiti, tempi e responsabilità di una campagna di monitoraggio che non ha precedenti: le attività di campionamento e analisi, effettuate da ISPRA di concerto con ARPA Puglia, avranno durata semestrale e ciascuna prova sarà effettuata su tre misure effettuate in giorni consecutive, a settimane alterne, per un totale di 36 misurazioni. I dati rilevati, come previsto dal Protocollo Integrativo, andranno a costituire la banca dati utile alla verifica dell’effettivo comportamento dell’impianto, dell’efficienza, dei valori emissivi nonchè delle tecniche di ottimizzazione delle prestazioni ambientali dell’impianto.

Il Tavolo Tecnico ha concordato di utilizzare come base di partenza e con le opportune modifiche il protocollo operativo siglato nel maggio 2007 tra ARPA Puglia e ILVA e adottato per lo svolgimento delle tre campagne svolte tra il 2007 e il 2008 dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale. Le attività di misura saranno avviate dopo la messa a regime dell’impianto urea la cui installazione, come comunicato dall’Azienda e verificato dai rappresentanti della Regione nel corso di un sopralluogo effettuato presso ILVA nei giorni scorsi, sarà completata nel rispetto dei tempi previsti.

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