ARPA, qualcosa si muove?
E’ molto stretto il sentiero per sbloccare i fondi ed evitare che l’Arpa resti a secco di uomini e mezzi. Occorre una legge, una legge regionale. La conseguenza è conosciuta e già oggetto di preoccupati richiami alla Regione: dal direttore dell’Agenzia per l’ambiente Giorgio Assennato al presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti. L’Arpa, senza risorse, dovrebbe rinunciare, dal prossimo mese di luglio, al monitoraggio della diossina dai camini dell’Ilva.
La legge regionale per l’abbassamento dei limiti d’emissione si trasformerebbe in una beffa. Fissati limiti più stringenti di emissione - i famosi 2,5 nanogrammi per metro cubo d’aria - non sarebbe possibile azionare lo spettrometro, che consente di capire se l’aggiunta di Urea negli impianti del siderurgico permette di ridurre effettivamente gli agenti inquinanti.
La Regione Puglia vuol trovare una soluzione al delicato problema. Ieri a Bari il direttore dell’Arpa Assennato è stato convocato per un vertice con gli assessori Losappio (Ambiente), Fiore (Sanità) e con il capo di gabinetto della Regione Puglia Manna.
La via d’uscita è una legge, o un provvedimento di giunta, che consenta all’Arpa di liberarsi dai vincoli della Legge finanziaria utilizzando così le risorse - due milioni di euro - disponibili, almeno sulla carta, per rinnovare i contratti a tecnici e ricercatori. Non è semplice perché il limite temporale da non superare è il 30 giugno. Dal primo luglio entra in vigore la legge regionale sulla diossina e dovrebbero partire i controlli sulle ciminiere dello stabilimento siderurgico tarantino.
«I due milioni sono insufficienti - spiega il professor Giorgio Assennato - ed erano già stanziati. Ora si “riscoprono”, ma la situazione è difficile. Io mi chiedo perché, in Toscana, l’Arpa dispone di 53 milioni di euro, quasi tutto il budget della sanità toscana. L’Arpa Puglia, nell’anno in cui va bene perché ci sono i progetti, dispone di 32 milioni di euro, altrimenti la cifra scende di molto.
Quest’anno le esigue risorse si aggirano intorno ai venti milioni tra denaro dell’assessorato alla Sanità e denaro dell’assessorato all’Ambiente. Ma il vero problema - conclude Assennato - è che la Regione Puglia, nella pianificazione strategica 2007-2013, ha maltrattato l’Arpa, dimenticando le sue necessità e non stanziando un euro per noi». Da questo ha preso le mosse l’incontro di ieri a Bari e le rassicurazioni dei due assessori regionali.
E’ una corsa contro il tempo.
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