Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Ilva, mille unità in meno in cassa integrazione

E’ la (buona) notizia che gli operai Ilva attendevano: domani Gruppo Riva e sindacati dovrebbero chiudere l’accordo sui numeri della cassa integrazione abbassando la media degli esuberi: da 6mila 700, la metà della forza lavoro presente nello stabilimento siderurgico tarantino, a 5mila 500.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno - 27 maggio 2009

-
Quello di 6mila 700 unità resterà, comunque, il picco massimo che sia i rappresentanti dei lavoratori sia l’azienda sperano di non raggiungere approfittando del “gioco” delle ferie e della rot azione. Quel che sembra l’ultimo risultato utile di una trattativa già segnata da due successi importanti sul fronte del trattamento economico dei cassintegrati, l’accordo sul bonus e quello sul contratto integrativo, non lascia tuttavia dormire sonni tranquilli ai lavoratori e tantomeno ai sindacati.

L’umore nelle assemblee non è esaltante. I dipendenti dello stabilimento siderurgico sanno che il mercato dell’acciaio è in crisi e le prospettive di medio termine risultano incerte.

L’Ilva va avanti con un solo altoforno ed ha tagliato del 70 per cento la produzione. C’è, poi, la questione dei lavoratori dell’appalto; rischiano di avverarsi le fosche previsioni fatte qualche settimana fa dai sindacati: in estate potrebbero arrivare a 5mila i lavoratori licenziati dalle aziende che lavorano all’interno dell’Ilva: “Non si fa altro che firmare accordi di cassa integrazione, ma per i lavoratori dell’appalto, che non hanno le stesse tutele dei sociali (i lavoratori Ilva, ndr) questa è, il più delle volte, l’anticamera del licenziamento” spiega il segretario generale della Uilm Rocco Palombella. “La crisi durerà ancora a lungo – aggiunge Palombella – e l’ansia dei lavoratori cresce. Gli accordi raggiunti, pur positivi, non cancellano il peso della recessione e l’inco gnita rimane: dopo le tredici settimane che, da giugno, porteranno all’autunno cosa succederà? Esaurito il periodo di un anno, riconosciuto dalla legge per la cassa integrazione, la crisi potrebbe ancora non essere superata. Si aprirebbe così – aggiunge Palombella – un periodo difficile. Ecco spiegata la necessità di una grande mobilitazione il prossimo 30 maggio. La manifestazione dei sindacati, sia pur tardiva, stimola la discussione sui problemi del lavoro e della ripresa economica. Non si può pensare a cuor leggero che all’Ilva si rischino esuberi strutturali. Con un’intesa non si risolvono i problemi”.

La questione è legata alla prospettiva: “A un operaio che è in cassa integrazione da dicembre – spiega ancora il segretario della Uilm Rocco Palombella – dobbiamo parlare del futuro. E’ lui a chiedere quando e come rientrerà l’emergenza. I posti di lavoro vanno difesi ed è questo un punto centrale della manifestazione sindacale in programma sabato prossimo. Siamo qui a ripetere sempre che si tratta di una crisi senza precedenti, ma il punto è proprio questo. Dobbiamo, perciò, affrontare il periodo di difficoltà pensando ad una straordinaria mobilitazione cittadina: gli ammortizzatori sociali, da soli, non possono risolvere i problemi. Ecco che diventa decisiva la partecipazione della città perché in gioco è il futuro di Taranto e della provincia”.

PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)