Trivellazioni Eni: Taranto città necessaria, i tarantini cittadini superflui
Il sondaggio con tecnica Air Gun le eventuali azioni sui fondali e la dispersione di sostanze tossiche sono devastanti per la fauna ittica (diminuzione del pescato di oltre il 70% in un raggio di circa 40 miglia nautiche), così come lamentato dagli stessi pescatori e mitilicoltori locali (AGCI pesca), e si ripercuoteranno sulla qualità delle acque e del cibo.
http://comitatopertaranto.blogspot.com - 29 settembre 2009
Apprendiamo dalla stampa di oggi che il ministero dei Beni Culturali ha concesso parere favorevole per le ricerche petrolifere in Mar Grande richieste da ENI.
Il via libera è stato comunicato lo scorso 23 luglio ai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente ed alla Regione Puglia dopo i pareri positivi delle due Soprintendenze rilasciati da Augusto Ressa (Beni architettonici e Paesaggistici) e Giuseppe Andreassi (Beni archeologici).
I cittadini del Comitato per Taranto esprimono la più assoluta indignazione per i modi assolutamente non partecipativi e non trasparenti con cui i vari Ministeri, gli Enti Locali e le soprintendenze hanno concesso che tali sondaggi, altamente inquinanti e nocivi per la salute del Nostro Mare e per la fauna ittica, venissero effettuati.
A tal proposito presenterà ricorso ai sensi del Protocollo di Aarhus.
Il Mar Grande di Taranto rappresenta, per il suo valore naturale e paesaggistico, un bene preziosissimo che fa parte della millenaria cultura tarantina.
Il suo valore è inestimabile se si pensa alle attuali realtà economiche che ruotano intorno ai Due Mari (un bene unico a livello mondiale!) e alle potenzialità che in questi anni hanno cominciato finalmente a svilupparsi con il turismo, la nautica, la maricoltura, la ricerca, il benessere cittadino.
Poco distante da Taranto sono facilmente verificabili le distruzioni che il petrolio ha portato in Basilicata, in termini di ambiente ma anche di economia.
Le royalties sono incassate prevalentemente da lobby locali e non vengono messe a disposizione dello sviluppo reale di economia e cultura; i paesaggi sono devastati da scarichi ed oleodotti che allontanano turismo e produzione agricola certificata; le multinazionali hanno acquistato potere assoluto sul territorio e "comprano" il consenso per i loro interessi.
Il sondaggio con tecnica Air Gun le eventuali azioni sui fondali e la dispersione di sostanze tossiche sono devastanti per la fauna ittica (diminuzione del pescato di oltre il 70% in un raggio di circa 40 miglia nautiche), così come lamentato dagli stessi pescatori e mitilicoltori locali (AGCI pesca), e si ripercuoteranno sulla qualità delle acque e del cibo. In questo senso, le prescrizioni del Ministero dei Beni Culturali diventano ridicoli pro-forma, nella situazione tarantina caratterizzata da assenza di controllo, abusivismo e inquinamento sistematico di tutte le matrici ambientali.
Il 20 luglio 2009 il Comitato per Taranto (http://comitatopertaranto.blogspot.com/) inviò le proprie osservazioni ai presidenti di Provincia e Regione e al Sindaco e per conoscenza alla stampa, perché facessero " fronte comune contro questa violenza operata dagli organi centrali, nel nome del profitto di una multinazionale, a scapito della salute dei cittadini e del bene collettivo".
Da allora non si è avuta alcuna risposta da parte di tali enti mentre l'ENI ha incassato il placet sia alla costruzione di una immensa centrale turbogas che alle perforazioni in Mar Grande.
Per questa ragione, il Comitato per Taranto condanna sia l'atteggiamento dei Ministeri e delle Soprintendenze (particolarmente dei loro burocrati locali) ma soprattutto l'inconsistenza dell'azione svolta dagli Enti locali e particolarmente del Sindaco quale tutore della salute pubblica, che ancora una volta si sono dimostrati inadeguati a rappresentare di fatto gli interessi dei cittadini e il bene del territorio. Taranto, città dichiarata ad elevato rischio ambientale, e i tarantini, per l'ennesima volta sono stati venduti per un piatto di lenticchie in nome del benessere degli altri!
Il prossimo 28 novembre una nuova grande manifestazione si opporrà anche a questo scempio, esprimendo l'aspirazione della cittadinanza al rispetto e all'onestà.
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