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Cokerie, Stefàno non decide «Mi dica l’Arpa cosa fare»

Allarme benzoapirene, il sindaco non vuole fermarle.Gli ecologisti di Altamarea convocati dalla Regione
7 giugno 2010
Cesare Bechis
Fonte: Corriere del Mezzogiorno - 06 giugno 2010

Il sindaco non ordina, almeno per ora, la chiusura delle cokerie dell’Ilva che sparano benzo(a) pirene e idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) al di là di ogni limite. Ezio Stefàno vuole seguire una via meno drastica. Domani chiederà al direttore generale dell’Arpa, Giorgio Assennato, un incontro di natura tecnica per approfondire numeri e modi della relazione che identifica Ilva come la fonte primaria di Ipa e benzo(a)pirene nell’area industriale tarantina e le cokerie, nello specifico, come gli impianti dai quali queste sostanze si diffondono in quantità pari al 79.7 per cento del totale delle emissioni. «Ho recepito il documento dell’agenzia - dice Stefàno - l’ho letto e fornisce indicazioni preziose e precise. Ora chiederò al professor Assennato un incontro perché mi spieghi ancor più nel dettaglio alcuni aspetti. In particolare quelli legati all’influenza dei venti e alla stagionalità, da cosa dipendono i picchi che si registrano in determinate occasioni. Di fronte a questi dati dobbiamo cominciare a prepararci per avviare linee d’azione che prescrivano all’Ilva di mettersi nelle condizioni di rispettare i limiti previsti dalle leggi». Il cielo sopra Taranto

Il sindaco, quindi, vuole attuare una strategia «diplomatica» verso la grande industria dell’acciaio, acquisendo una posizione inattaccabile quando dovrà eventualmente prendere i provvedimenti che la legislazione gli attribuisce. Intanto chiederà anche agli assessori regionali all’Ambiente (Nicastro) e alla Sanità (Fiore) di partecipare a un vertice in prefettura perché anche la Regione, con il suo piano di risanamento dell’aria, è interlocutore e sentinella dell’azienda che inquina oltre la soglia obiettivo. Il valore da raggiungere, come media annuale, è di 1 nanogrammo per metro cubo; nel secondo semestre del 2008 e in tutto il 2009 il benzo(a)pirene s’è collocato a 1.3 nanogrammi, il trenta per cento in più. Domani, intanto, l’assessore regionale Lorenzo Nicastro incontrerà i rappresentanti di Altamarea, il cartello di ambientalisti che sollecitano la chiusura delle cokerie, al contrario di Legambiente che chiede l’adozione immediata degli interventi previsti dall’autorizzazione integrata ambientale e suggerisce una serie di interventi in grado di abbattere le emissioni nocive.

Altamarea solleverà il problema dell’inadeguatezza delle migliori tecnologie disponibili (bat) per rientrare nei valori obiettivo e spingerà la Regione a imporre all’Ilva l’adozione delle migliori tecnologie in assoluto, le sole capaci di riportare le emissioni nei limiti di legge. A livello europeo è stato documentato che le Bat non riuscirebbero a portare il benzo(a)pirene al valore 1 e che servono interventi tecnologici molto più avanzati. Intanto è stata annunciato l’arrivo a Taranto della commissione Ippc, staffetta dell’autorizzazione integrata ambientale in esame al ministero dell’Ambiente. Effettuerà un sopralluogo sugli impianti dal 14 al 16 giugno e, anche per questa ragione, è slittata la riunione tecnica in prefettura programmata per domani.

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