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Salva-Ilva, l'ira degli ambientalisti

Per le associazioni, la commissione Ambiente della Camera ha votato una mozione che "invece di chiedere perentoriamente al governo la modifica della norma sul benzo(a)pirene, si limita timidamente a chiedere al ministero la possibilità di rivedere il decreto legislativo" con cui si rinvia l'applicazione dei limiti
3 febbraio 2011
Fonte: RepubblicaBari.it - 01 febbraio 2011

Da mesi le associazioni denunciavano il decreto legge preparato «per inquinare meglio e di più», ed oggi è arrivata la Commissione Ambiente, che ha approvato a maggioranza una risoluzione sulla normativa relativa al benzo(a)pirene. Si tratta del cosiddetto decreto 'salva-Ilva', un dispositivo che secondo gli ambientalisti favorisce lo stabilimento di Taranto, sospendendo una vecchia legge, valida dal primo gennaio del 1999, che poneva il limite di un nanogrammo al metrocubo di emissioni di benzoapirene. Fino al 31 dicembre del 2012, dice il decreto legge, nelle città superiori ai 150mila abitanti invece non ci sarà più alcun limite. Immediata la reazione delle opposizioni e di Legambiente. 

Una scelta "irresponsabile", affermano Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale, e Alessandro Bratti, deputato del Pd, co-promotori della risoluzione per il ripristino della normativa precedente sul benzo(a)pirene. "E' grave - dicono - che la maggioranza non abbia ritenuto, a distanza ormai di mesi dalla presentazione delle nostre risoluzioni, di far assumere al governo un impegno sul ripristino della normativa precedente il decreto 155/2010". Per Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente si tratta di "una presa in giro a spese dei cittadini che continuano a respirare un pericoloso cancerogeno". "La risoluzione votata - afferma - si limita timidamente a chiedere al ministero dell'Ambiente la possibilità di rivedere il decreto legislativo 155/2010". Una legge, prosegue Legambiente "pubblicata in Gazzetta in pieno agosto, che ha rimandato al 2013 il raggiungimento dell'obiettivo di un nanogrammo per metrocubo di benzo(a)pirene in aria".

"La maggioranza in Commissione Ambiente continua a prendere tempo interrogandosi sull'opportunità di cambiare un decreto che, come è noto, per le sue ricadute su Taranto è stato definito 'salva Ilva' - hanno aggiunto Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia e Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto - intanto i dati a Taranto confermano che l'esposizione dei cittadini è ancora rilevante, basti pensare che nei primi 10 mesi del 2010 nel quartiere Tamburi è stata registrata una media di 2 ng/m3 di concentrazione di benzo(a)pirene".

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