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L’Europa del Trattato. E l’Europa dei cittadini

Commento sul voto referendario in Irlanda
7 luglio 2008 - Fabrizio Tarantino

Commenti

Europa sì, Europa no

Paolo Sinigaglia - 8 luglio 2008
Interessante articolo, ma non entra nel merito di alcuni equivoci che stanno caratterizzando le discussioni intorno a Lisbona.

Il Trattato di Lisbona è illeggibile? Sì, ma lo è per definizione: è un testo di modifica di trattati esistenti, e proprio per questo illeggibile perchè fatto di rimandi. Spesso anche le leggi italiane sono fatte così. Quelli che si dovrebbero leggere sono i trattati CONSOLIDATI a Lisbona che sono 2: il TUE (Trattato sull’Unione Europea) e il TFUE, ex TCE (ora Trattato sul Funzionamento dell’UE, ex Trattato che istituisce la Comunità europea), a cui va aggiunta la Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Se si prendessero i 54 articoli della Carta dei diritti insieme ai 55 del TUE consolidato, avremmo un testo che è snello, leggibile e paragonabile alla nostra costituzione! Il TFUE si può tralasciare: contiene le descrizioni minute del funzionamento delle politiche che devono esistere, ma non è necessario vedere insieme ai principi. Un ipotetico opuscoletto di 109 articoli distribuito agli europei potrebbe fare pareccchio per colmare il divario tra cittadini e istituzioni.

La modalità di ratifica era obbligata ma irrazionale e anacronistica. Avete mai visto le leggi italiane approvate dalle 20 regioni e in alcune con referendum? Poche leggi vedrebbero la luce... Questa era una scelta obbligata, non essendoci altro strumento giuridico che permettesse altro tipo di ratifica: con Lisbona vigente qualche altro ragionamento si potrebbe anche fare. Il metodo è anacronistico perchè in un consesso di 27 membri è impossibile che viga sempre l'unanimità, ed è anche ovvio che ci siano sacche di contrari: su 500 milioni di cittadini sarebbe incredibile il contrario.

Un piano B non esisteva è ovvio. Ma non avrebbe nemmeno potuto esistere: Lisbona arriva dopo 5 anni di duro lavoro e di tentativi falliti, è un compromesso al ribasso ed è in definitiva il minimo possibile per far funzionare l'UE a 27. Quindi, o viene ratificato e diviene la base per future evoluzioni, o viene rigettato e allora la storia dell'UE prenderà un'altra strada: quella delle diverse (molte) velocità.

Finora ci sono stati 5 referendum sulla ex costituzione e sul nuovo trattato di Lisbona: il risultato è 3 a 2 per i no. Questo vuol dire che ci sono sacche di insofferenza, ma i cittadini sembrano votare non tanto contro i contenuti dei trattati (che spesso non conoscono), ma contro questa manifestazione di Europa in quanto tale, in quanto dipinta come "altra". Qui sta la grande responsabilità di questa UE che non sa comunicare i suoi valori, le sue politiche, non sa illustrare le innovazioni positive dei trattati e lascia che gruppi populisti soffino sulle paure dei cittadini per protestare contro un'istituzione vista come lontana da sè. Qui bisogna lavorare molto, ma ci deve essere anche la collaborazione dei governi che troppo spesso utilizzano l'Europa come capro espiatorio per far passare politiche impopolari in patria.

E allora saprà quest'Europa delle istituzioni, dei governi e dei cittadini vincere questa complessa partita e guardare complessivamente al futuro approvando Lisbona?

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