A ridosso del "Giorno del Ricordo", racconti e testimonianze anche crude e vissute in prima persona. Spicchi di storia italiana attraverso la sofferenza di chi è scampato, in quegli anni bui del dopoguerra, alle persecuzioni nazionaliste e alle foibe.
22 febbraio 2013 - Roberto Del Bianco
"Giorno del Ricordo" 2010. Un passo indietro nella storia.
"Istria Quarnero Dalmazia" e "Nemico del popolo". Due proposte al mondo della scuola. E un percorso didattico su vicende del nostro dopoguerra che non possiamo dimenticare.
Storie e trasformazioni di una comunita' contadina tra il 1922 e il 1954 nelle testimonianze dei "rimasti". Ma perche' per gli istriani e' cosi' difficile riordinare i ricordi e raccontare?
Due donne raccontano la loro Istria.
Due donne nate a Pula, quando Pula era Pola e l'Istria era Italia.
Due bambine a quei tempi; e dunque altri, e non loro, hanno scelto per loro se partire o rimanere.
Due bambine: una partita, l'altra rimasta.
C'e' stata gente che, ad un certo punto della propria vita, ha caricato quanto piu' poteva su un carro tirato dai manzi o su una corriera ed e' partita; lasciando per sempre la terra dei padri. Fra loro un ragazzo che, prendendo appunti sul taccuino indelebile del cuore, avrebbe scritto di loro per sempre!
Durante la seduta delle Commissioni Esteri e Difesa del mercoledì 24 aprile, in cui inizialmente si prevedeva la discussione dell'Atto 1730, ovvero la modifica della legge 185/90, contrariamente alle aspettative, i contenuti dell'atto non sono stati affrontati.
Chiedono un cambiamento significativo nella politica di Biden verso Israele ma ottengono pallottole e arresti. Catherine Elias - leader della protesta - dice: "Siamo nel Paese che non solo finanzia, ma produce e crea anche la maggior parte delle bombe che vengono lanciate su Gaza".
Ricordiamo il 25 aprile con le parole di Piero Calamandrei: "Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perché è lì che è nata questa nostra Costituzione".
I pacifisti per tutta la durata della guerra sono stati considerati da alcuni giornali come utili idioti al servizio di Putin, se non addirittura suoi complici. Oggi si scopre che i veri filoputiniani sono stati coloro che hanno puntato tutto sulla guerra che Zelensky e la Nato stanno perdendo.
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