A ridosso del "Giorno del Ricordo", racconti e testimonianze anche crude e vissute in prima persona. Spicchi di storia italiana attraverso la sofferenza di chi è scampato, in quegli anni bui del dopoguerra, alle persecuzioni nazionaliste e alle foibe.
22 febbraio 2013 - Roberto Del Bianco
"Giorno del Ricordo" 2010. Un passo indietro nella storia.
"Istria Quarnero Dalmazia" e "Nemico del popolo". Due proposte al mondo della scuola. E un percorso didattico su vicende del nostro dopoguerra che non possiamo dimenticare.
Storie e trasformazioni di una comunita' contadina tra il 1922 e il 1954 nelle testimonianze dei "rimasti". Ma perche' per gli istriani e' cosi' difficile riordinare i ricordi e raccontare?
Due donne raccontano la loro Istria.
Due donne nate a Pula, quando Pula era Pola e l'Istria era Italia.
Due bambine a quei tempi; e dunque altri, e non loro, hanno scelto per loro se partire o rimanere.
Due bambine: una partita, l'altra rimasta.
C'e' stata gente che, ad un certo punto della propria vita, ha caricato quanto piu' poteva su un carro tirato dai manzi o su una corriera ed e' partita; lasciando per sempre la terra dei padri. Fra loro un ragazzo che, prendendo appunti sul taccuino indelebile del cuore, avrebbe scritto di loro per sempre!
Incontro con la stampa a Taranto, in via Pitagora 32 presso ilConvento San Pasquale. Qui vengono condivisi i materiali di informazione per i giornalisti.
Si è parlato di 18 mila lavoratori, un numero inventato che stride con le fonti ufficiali. I dati veri sono ben diversi. Acciaierie d’Italia gestisce lo stabilimento e ha dichiarato 8.178 occupati a Taranto nel 2022. Ma se non si conoscono gli occupati come si possono stimare gli esuberi?
Nel primo turno del 17 agosto scorso, i due candidati di sinistra raccolgono briciole a causa di un vero e proprio suicidio politico del Mas, frammentato a causa di una sempre più inspiegabile guerra senza quartiere tra evismo e arcismo
Lubna mi scrive per la prima volta il 21 settembre 2024. Le sue parole fanno male: «Soffriamo da tanti anni, soprattutto nella Striscia di Gaza, ma quello che accade ora è più di quanto qualsiasi essere umano possa sopportare».
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