Il mondo ha visto abbastanza sofferenza, abbastanza distruzione. È il momento di costruire una prospettiva in cui la pace sia la norma, non l'eccezione. Siamo tutti responsabili di costruire un futuro migliore per le generazioni future, e la pace è il primo passo fondamentale verso questo obiettivo.
12 settembre 2023 - Alessandro Marescotti
Milley aveva paragonato la situazione dell’Ucraina alla prima guerra mondiale
Intorno al Natale del 1914, aveva detto Milley, "c’era una guerra che non si poteva vincere sul piano militare". Eppure i leader europei avevano deciso che l’unica scelta fosse spingere per una vittoria totale. Un milione di morti diventarono 20 milioni alla fine della guerra.
Invece di far diminuire le vittime le ha accresciute al punto tale che oggi è ufficialmente vietato dalle autorità fornire i dati. La retorica dell’aggressore e dell’aggredito sta saltando. Siamo di fronte alla logica della faida, non alla guerra di difesa.
La sentenza parla di "cornice piduista" in una "prospettiva politica atlantista". Oltre al ruolo di Licio Gelli nella strage emerge infatti quello di Federico Umberto D’Amato, amico di Cossiga e affiliato alla P2, e già rappresentante del Ministro dell’Interno nel Comitato di Sicurezza della Nato.
Il rapporto è stato pubblicato nel 2010 ma è rimasto ampiamente ignorato perché scomodo. Redatto dall’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani, il rapporto descrive violenze estreme documentate con testimonianze e indagini indipendenti. Ma il governo del Ruanda lo ha contestato.
Sulla base di ricerche estremamente dettagliate il libro conclude che ci furono gruppi armati di manifestanti del Maidan che occuparono postazioni da cui partirono i proiettili che colpirono sia i manifestanti sia i poliziotti.
La Commissione Europea, di fronte alle difficoltà di finanziare la ricostruzione e la difesa ucraina, vorrebbe usare i beni russi attualmente congelati in Belgio. Ma il premier belga Bart De Wever frena, e così anche la Banca Centrale Europea. Vediamo perché.
L'AIA è stata impugnata davanti al Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce. Nel dettaglio, l’AIA è stata impugnata con riferimento a sei profili di illegittimità. Per la prima volta è stata eccepita anche la questione di legittimità costituzionale dei “decreti salva Ilva”.
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