Si è chiuso ieri in Tunisia la tre giorni delle Nazioni Unite dedicata al mondo dell'informazione. Le grandi aziende firmano join venture e affari miliardari mentre gli Usa mantengono il controllo sulla rete. E all'esterno il festival della censura
Al vertice si discute del divario digitale, le tecnologie possono colmare il gap?
Accesso negato Meno di un miliardo di persone usa Internet: il numero di utenti della Rete dei paesi del G8 è pari a quello del resto del mondo
Chiude tra le polemiche il summit della società dell'informazione organizzato dall'Onu a Tunisi. Dura la protesta della società civile per le aggressioni verso delegati e giornalisti, per l'oscuramento di siti web e le continue censure
Nulla di fatto al Wsis di Tunisi, il vertice voluto dall'Onu per regolamentare la rete. Sarà ancora l'Icann, società californiana, a distribuire i domini e a discriminare chi in quel momento non piace all'America
«Le decisioni sul free software sono state prese altrove». Incontro con Richard Stallman. Vertice blindato Troppa polizia, troppi controlli «e questo badge con il codice a barre elettronico. È una tecnologia invasiva e irrispettosa della privacy». Il software libero stabilisce un principio di cooperazione perché insegna alle persone a mettersi insieme e fare delle cose uniti da uno spirito di solidarietà
A Tunisi la televisione di Stato taglia il discorso del presidente svizzero Schmid che parlava di libertà dei media. Le organizzazioni della società civile protestano nonostante i divieti. In sala Shirin Ebadi
Lubna mi scrive per la prima volta il 21 settembre 2024. Le sue parole fanno male: «Soffriamo da tanti anni, soprattutto nella Striscia di Gaza, ma quello che accade ora è più di quanto qualsiasi essere umano possa sopportare».
Intervista allo storico dirigente mapuche, in esilio in Belgio dal 1976 al 2007 dopo aver subìto le torture della dittatura pinochettista e, successivamente, in prima fila per proteggere il lago Neltume (nel sud del Cile) dalla voracità di Enel
L’iniziativa, a partire dalle ore 20, vedrà fra i vari contributi quelli di Gianni Svaldi e Marinella Marescotti, che porteranno al pubblico testimonianze da Gaza e dintorni, racconti capaci di dare voce a chi vive sotto le bombe e resiste ogni giorno a condizioni di vita disumane.
In Alaska Putin ha camminato sul tappeto rosso ed è stato accolto con tutti gli onori da Trump, persino con un applauso. Quali insegnamenti possiamo trarre da questo clamoroso cambio di scena? Quali opportunità per il movimento pacifista?
Sociale.network