Quella voglia di pace ai tempi della Grande Guerra
Una rievocazione della prima guerra mondiale vista con gli occhi di chi l’ha dovuta combattere, a denti stretti e con il cuore spezzato dal dolore. Testi di Mario Rigoni Stern e Emilio Lussu sulle note antiretoriche di Fabrizio De André e con lo sfondo dei canti popolari antimilitaristi dell’epoca. Questa rivisitazione in chiave pacifista della vicenda militare è andata in scena ieri a Martina Franca, all’auditorium Cappelli per gli studenti, e l’altroieri a Taranto per la cittadinanza, nel teatro Tatà. Sul palco ha danzato a piedi nudi Virginie Lescouet, incarnando l'inquietudine della guerra con agili e plastiche torsioni del corpo, rappresentando con forte drammaticità lo sconquasso dell'anima delle persone, la tristezza e l'angoscia di chi ha aspettato invano il ritorno dei soldati. Alle sue spalle uno schermo gigante con le immagini della guerra e con i filmati in bianco e nero del tempo, mentre i musicisti erano illuminati da fasci di luce che viravano dal giallo al rosso e al viola.
Le voci narranti sono infine uscite dalle vicende del fronte per arrivare alla Puglia con i moti di rivolta delle donne salentine che nel 1917 scesero in piazza per chiedere la fine della guerra e il ritorno a casa dei loro uomini, episodi realmente accaduti e tratti dal libro "Pane... pace!" di Salvatore Coppola.
I due eventi hanno avuto il patrocinio del Teatro Pubblico Pugliese mentre l’organizzazione è stata a cura dell’Archivio Luciano Marescotti, nato per condividere la memoria e per promuovere i valori di pace, uguaglianza e solidarietà della Costituzione italiana.
Ai testi letterari si sono accompagnate le lettere dal fronte dei soldati alle loro famiglie.
Non è mancata la canzone “Il disertore” - un tempo bersaglio di ferree censure - cantata da Gianni Penazzi e accompagnata dalla sua chitarra acustica; il gruppo musicale comprende la fisarmonica di Miranda Cortes e il contrabbasso di Milko Merloni.
Il nome del gruppo è Jamin-à ed è una formazione italo-francese con sede a Bolzano e a Lugo di Romagna.
Gli eventi portati in scena hanno voluto ricordare la figura di Luciano Marescotti, scomparso nel 2017, e la sua passione per la storia popolare; a lui è dedicato l’omonimo archivio che è raggiungibile al sito www.voltana.it e che raccoglie varie testimonianze storiche.
Gli eventi teatrali hanno visto una nutrita partecipazione di pubblico e un corale apprezzamento per l’emozione suscitata dalle bravura del gruppo Jamin-à.
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