Padre Zanotelli: "Dobbiamo far aderire l'Italia al Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari"
"Quando Oppenheimer, uno degli scienziati che svilupparono la bomba atomica, vide il primo esperimento NUCLEARE disse: 'Oggi la scienza ha conosciuto il peccato'. E' un'affermazione fondamentale perché ci ricorda che la scienza non è neutrale. Gli armamenti nucleari sono oggi funzionali all'attuale sistema economico-finanziario, che permette che il 10 per cento della popolazione continui a consumare da sola il 90 per cento dei beni di questo mondo. Dobbiamo avere il coraggio di realizzare il disarmo nucleare per porre fine a diseguaglianze e sfruttamento". Sono parole forti quelle di padre Alex Zanotelli, intervenuto al webinar 'Al bando le armi nucleari' organizzato dall'agenzia di stampa internazionale Pressenza in occasione dell'entrata in vigore del Trattato per la proibizione delle armi nucleari.
Il missionario ha plaudito alla presa di posizione di Papa Francesco, che "per la prima volta con estrema chiarezza ha dichiarato che non solo usare le bombe atomiche ma anche il loro possesso, costituiscono un peccato". Invocando quindi anche altre prese di posizione all'interno della Chiesa e della società civile, padre Zanotelli ha sottolineato: "E' urgente cambiare il nostro sistema di vita anche per tutelare l'ambiente. Gli esperimenti atomici inquinano e in pochi ne parlano. Dobbiamo forzare il Parlamento italiano a entrare nel Trattato, sarebbe un gesto di civiltà".
Nel corso della webinar è intervenuto anche Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, che ha aggiunto: "Bisogna portare l'educazione al disarmo nucleare nelle scuole, come le Nazioni Unite da anni ci chiedono. Non è solo un obiettivo ideale, ma ora grazie al Trattato per l'abolizione delle armi nucleari che entra in vigore oggi, diventa una dimensione del diritto internazionale. In questo senso suggeriamo corsi di formazioni ad hoc per i docenti: è una questione strategica perché permette di far appassionare i ragazzi ai temi della cittadinanza attiva". "I giovani - ha proseguito - sono consapevoli dei rischi di questioni come il cambiamento climatico e l'adesione al movimento creato da Greta Thunberg lo dimostra. Tuttavia bisogna rafforzare l'educazione a scuola ai temi di cittadinanza globale - dalla povertà alla salvaguardia dell'ambiente, oltre al tema del disarmo nucleare - affinché si appassionino alla politica con la 'P' maiuscola, assente da quella dei partiti tradizionali ma presente nell'Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile che racchiude tutti questi temi".
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