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Il Manifesto - Ratificare l'accordo di Parigi

Laura Tussi27 marzo 2016

Il Manifesto - Ratificare l'accordo di Parigi

 

“Ratificare subito l’accordo di Parigi per la sopravvivenza dell’Umanità: con il riscaldamento climatico e con la minaccia nucleare non si può perdere tempo e scherzare!”  

Breve presentazione della petizione on line

Nel quinto anniversario della catastrofe di Fukushima, dopo le giornate della COP 21 del dicembre scorso, alla vigilia del referendum No-TRIV fissato per il 17 aprile pv, informati del fatto che nell’agenda dei lavori parlamentari il dopo Parigi è assente, i disarmisti ed ecologisti “esigenti” lanciano un appello al governo e al Parlamento italiano per la ratifica e l’applicazione dell’accordo di Parigi sul clima in tempo utile per la partecipazione alla cerimonia della firma collettiva degli Stati che si terrà a New York il 22 aprile 2016, Giornata ONU della Terra.  

Ratificare, secondo noi, significa, in concreto, adottare urgentemente una risoluzione parlamentare che:

-          accetti i percorsi e i meccanismi stabiliti dall’accordo che a Parigi, il 12 dicembre 2015, è stato adottato con un “documento di decisione” per acclamazione unanime (i rappresentanti di 195 Stati) della comunità internazionale;

-          prenda impegni, secondo lo spirito di Parigi, di misure normative e di piani nazionali per il taglio della CO2 e per la conversione energetica ed ecologica;

-          dia mandato al governo di agire in tutte le sedi, a partire dall’Europa, per il progresso del diritto internazionale nel senso del riconoscimento del soggetto “Umanità” e del suo diritto a sopravvivere e vivere senza la minaccia dell’inquinamento termico e della guerra termonucleare.  

Questi tre punti sopraelencati sono, di fatto, già contenuti in una mozione che la Camera dei deputati ha approvata il 26 novembre 2015, primo firmatario l’on. Filiberto Zaratti.   Sono state spedite lettere, con richiesta di incontro, alla presidente della Camera, Laura Boldrini, e al Presidente del Senato, Pietro Grasso. In tali documenti si sottolinea che "l'assenza dell’Italia dalla cerimonia pubblica a New York di firma collettiva degli Stati del 22 aprile, in conseguenza della mancata ratifica, sarebbe giustamente interpretata, a nostro parere, anche a livello internazionale come un rifiuto di responsabilità". Questo nel momento stesso in cui il nostro Paese si candida ad un seggio (temporaneo) nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU.  

I principali promotori dei “disarmisti esigenti”, che prendono il nome dal testamento del partigiano Stéphane Hessel, pubblicato in Italia dalla EDIESSE con il titolo: ESIGETE! UN DISARMO NUCLEARE TOTALE, sono: - la Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari (www.osmdpn.it); - la WILPF Italia - l’Associazione Energia Felice - Armes nucléaires STOP - Accademia Kronos. (Ma le organizzazioni, le personalità ed i cittadini sostenitori sono numerosi.

Andare su: www.petizioni24.com/esigiamo - www.petizioni24.com/dirittoaldisarmonucleare  

Il 15 aprile pv è stata organizzata una conferenza stampa a Roma (luogo da definire) con la partecipazione di Padre Alex Zanotelli, dei missionari comboniani.  

Per info: Alfonso Navarra cell. 340-0878893           Email alfiononuke@gmail.com Antonia Sani cell. 349-7865685       Email antonia.sani@alice.it      

 

IL TESTO DELLA PETIZIONE ON LINE (che è una sollecitazione a deputati e senatori; ma anche una assunzione di impegni da parte dei firmatari)  

L’Italia ratifichi urgentemente l’accordo di Parigi per il clima (pensando anche al disarmo nucleare)

Caro deputato/a della Repubblica Italiana

Se l’Italia come Paese, che il governo sta candidando al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, vuole essere all’avanguardia nella lotta dell’Umanità contro i pericoli che attentano alla sua sopravvivenza, è bene che si muova subito e dia segnali positivi ed inequivocabili anche alle altre Nazioni, a partire da quelle che costituiscono l’Unione Europea. Un gesto importante sarebbe la ratifica urgente, da parte del Parlamento, dell’accordo sul clima raggiunto il 12 dicembre 2015 alla COP 21 di Parigi con un "documento di decisione" approvato all’unanimità (per acclamazione) dai governi del mondo. La firma immediata di questo accordo consentirebbe al nostro Paese di partecipare da protagonista alla solenne cerimonia con tutti gli Stati che hanno adempiuto alla ratifica, che si terrà alle Nazioni Unite (New York) il prossimo 22 aprile 2016, in occasione della Giornata della Terra. Ma ratificare presto l’accordo deve anche significare creare le condizioni per applicarlo bene qui da noi e ovunque nel mondo, stimolando una attuazione che sia risolutiva rispetto alla "febbre del Pianeta" e orientatrice di un comportamento responsabile degli umani nei confronti dei propri simili (e quindi anche della Natura).

Noi sottoscritti, donne e uomini che hanno raccolto l’ultimo monito di Stéphane Hessel ad ESIGERE un disarmo nucleare totale, chiediamo a deputati e senatori di mettere subito la questione della ratifica dell’accordo di Parigi sul clima nell’agenda dei lavori parlamentari: il testo – è la nostra proposta – dovrebbe comprendere il richiamo ad una "Dichiarazione dei diritti dell’Umanità" che tenga insieme, come già indicato da una mozione approvata alla Camera dei deputati prima della COP 21, la liberazione della minaccia da emissioni climalteranti e della minaccia della guerra nucleare. La "Dichiarazione dei diritti dell’Umanità" dovrebbe essere approvata alla prossima Assemblea generale dell’ONU (da settembre a dicembre 2016). Anche per questo motivo quale giorno per il voto di ratifica del nostro Parlamento vedremmo bene l’11 marzo, quinto anniversario della catastrofe di Fukushima. Esso esprime la consapevolezza aggiuntiva, da parte del nostro Paese, certificata da un voto popolare di 27 milioni di persone, che dal "rischio nucleare" occorre fuori uscire a livello globale, includendo, nella considerazione del pericolo, l’accumulazione dell’inquinamento radioattivo originata dalla produzione di energia da fissione nucleare.

(Questa parte che segue, del testo, è rivolta ai firmatari “di movimento” e si riferisce all’impegno a contribuire all’iniziativa del 15 aprile pv, con contributi di idee e di proposte, ma possibilmente anche con la presenza)

Convochiamo un incontro a Roma, aperto alla stampa, tra ecologisti, disarmisti "esigenti", esponenti sindacali e parlamentari sensibili ai temi dell’ambiente e della pace per venerdì 15 aprile 2016, alla vigilia del voto per il referendum No-TRIV (17 aprile) e ad una settimana dalla giornata della Terra (22 aprile). Faremo un bilancio della nostra campagna per la ratifica (anche antinucleare) dell’accordo di Parigi; e ricorderemo ed attualizzeremo le indicazioni di pacifica conversione ecologica ed energetica implicate dal voto popolare ai referendum del 2011 contro il rischio nucleare e per l’acqua pubblica.  

Primi firmatari I promotori di "disarmo nucleare diritto dell’Umanità":

Alex Zanotelli -Luigi Mosca - Mario Agostinelli - Giuseppe Bruzzone - Ennio La Malfa - Giovanna Pagani - Laura Tussi - Alessandro Marescotti - Francesco Locascio - Fabio Strazzeri

Attilio Galimberti - Luciano Benini - Mauro Bonaiuti - Giovanni Sarubbi - Michele Boato - Tiziano Cardosi - Vincenzo Miliucci - Gianni Tamino - Andrea Baranes - Isabella Horn - Piero Ricca - Alberto Perino - Angelo Lana – Fabrizio Cracolici – Umberto Santino – Patrick Boylan - Gian Piero Godio - Consiglia Farinella - Domenico Finiguerra - Roberto Meregalli - Luciano Zambelli - Vittorio Pallotti - Giuseppe Farinella - Brigitte Balladares – Daniele Biacchessi – Vittorio Agnoletto - Alessio Di Florio - Francesca Molinari - Emanuela Fiorenzi - Antonino Drago - Adriano Ciccioni - Angelica Romano - Virginio Bettini - Luigi Cadelli - Giuseppe Natale - Giuseppe Marazzi -

Alfonso Navarra e Antonia Sani per coordinamento e informazioni

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