La guerra non è una missione di pace
Con molto sgomento apprendiamo che l’Istituto comprensivo Sant’Andrea ha portato i propri alunni a far visita alla caserma Berardi e che “l’evento ha offerto lo spunto per trasmettere loro i valori della pace...” e per far “conoscere il ruolo dell’Esercito nelle missioni di Pace”.
In pratica i bambini e le bambine dell’Istituto comprensivo Sant’Andrea (infanzia, primarie, medie) sono stati portati dagli insegnanti all’interno della caserma, per attività svolte con la collaborazione e l’assistenza del 123° Reggimento.
Ma come si fa a pensare che un luogo in cui si addestrano le persone all’uso delle armi sia un posto adatto ai bambini e a trasmettere una reale cultura di pace?
A meno che qualcuno sia convinto che faccia parte di “una missione di pace” l’episodio in cui militari italiani, durante la missione in Iraq, hanno sparato su un’ambulanza, uccidendo 4 persone fra cui una donna incinta. Nel maggio del 2009, in Afghanistan, una pattuglia italiana ha sparato contro una macchina su cui viaggiavano solo civili, uccidendo una bambina di 13 anni. Fuori dalla casistica degli “errori”, nel 2004 a Falluja sono morti migliaia di civili, fra cui moltissimi bambini, uccisi dai bombardamenti angloamericani. Il contingente italiano era già in Iraq in “missione di pace”, e non risulta che sia intervenuto in favore dei civili di Falluja.
Sono stati raccontati questi episodi ai bambini, parlando delle “missioni di pace”?
Nel 2011 la spesa militare italiana è stata di oltre 20.500 milioni di euro. Nel frattempo la spesa per la scuola pubblica è stata brutalmente tagliata. Diminuiscono i posti negli asili, non ci sono soldi per il materiale didattico, per le gite, per le attività extracurricolari, per gli insegnanti di sostegno, per gli stipendi degli insegnanti. E’ stato spiegato anche questo ai bambini, mentre venivano portati da una scuola a una caserma?
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