
Almost Home - The Rosa Parks House Project \ Ryan Mendoza
ALMOST HOME
THE ROSA PARKS HOUSE PROJECT di Ryan Mendoza.
Dal 15/09/20 al 06/01/21
SAVE THE DATE
Inaugurazione 15 settembre, ore 18:00
CORTILE D’ONORE DI PALAZZO REALE, Napoli
- FREE ENTRY -
La Fondazione Morra Greco esce dai confini dei propri spazi ed entra nel Palazzo Reale di Napoli per presentare il progetto “Almost Home – The Rosa Parks House Project” dell’artista statunitense Ryan Mendoza.
Realizzato con il sostegno della Regione Campania e in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania, il progetto prevede l’esposizione della casa dell’attivista afroamericana Rosa Parks, colei che con un gesto di rifiuto diede il via nel 1955 al boicottaggio dei mezzi di trasporto nella città di Montgomery, divenendo un importante simbolo nella lotta per i diritti civili degli afroamericani.
Esposta nel Cortile d’Onore di Palazzo Reale, la casa della Parks, collocata originariamente nella città di Detroit, è stata salvata dalla demolizione e recuperata dall’artista Ryan Mendoza, che nel 2016 decide di prenderla con sé per proteggerla dall’incuria e rimontarla nel giardino della propria casa a Berlino. La casa, abbandonata da tempo, era stata acquistata in precedenza dalla nipote della Parks, Rhea McCauley, che, non avendo la disponibilità economica necessaria per la sua ristrutturazione, aveva provato a raccogliere fondi ma senza successo.
Si rivolge così a Mendoza per donargli la casa, dopo aver appreso del suo progetto “The White House”, in cui l’artista aveva riadattato la facciata di una abitazione disabitata di Detroit, ridipingendola di bianco, per poi esporla ad Art Rotterdam. Comprendendo l’importanza della casa quale simbolo del complesso rapporto tra storia e memoria collettiva, troppo spesso lacerata da operazioni che tentano di rimuovere più che di ricostruire, Mendoza prende con sé la casa della Parks e, dopo averla esposta a Berlino e a Providence al WaterFire Arts Center, la porta a Napoli, città che lo ha accolto e ospitato per molti anni. Era il 1992 quando Mendoza si trasferisce nella città partenopea, dove ha vissuto e lavorato negli ambienti della Fondazione Morra Greco prima che divenisse fondazione, cercando di ricreare un ambiente familiare non solo con la produzione pittorica, che atterra in una dimensione intima e personale, ma anche con lavori manuali di ristrutturazione. Napoli è stata quasi la casa di Mendoza per circa quindici anni e ora è quasi la casa del progetto di Rosa Parks House, è almost home perché l’artista vorrebbe che un giorno la casa della Parks tornasse nel proprio luogo di origine, nel luogo dove si è svolta la vicenda che ha provocato la grande mobilitazione della comunità afroamericana di Montgomery.
I luoghi portano i segni, le fratture e le ferite della storia; sono, di conseguenza, gli specchi di questi processi e a volte riescono a metterne in evidenza le lacune e le contraddizioni. Con il progetto “Almost Home – The Rosa Parks House Project”, Ryan Mendoza mantiene in vita la memoria di Rosa Parks e di tutti coloro che hanno abitato la casa in un momento storico drammatico e conflittuale della storia americana, la cui identità, oggi rimessa in discussione dal ritorno del Black Lives Matter, appare sempre più fragile e contradditoria per le ferite di un passato coloniale ancora aperte.
RYAN MENDOZA
Nato a New York nel 1971, Ryan Mendoza ha realizzato i progetti "The White House" (2015), "The Invitation" (2016) e l’importante "The Rosa Parks House Project" (2017).
Descritti come una "rarità nel mondo dell'arte" dall'autore Milan Kundera, i progetti artistici e i dipinti di Ryan Mendoza si muovono tra espressionismo e realismo, includendo riferimenti americani e storici.
Mendoza ha esposto in numerosi musei e gallerie d’Europa, tra cui White Cube, Londra, Galerie Lelong, Parigi/NewYork, e Museo Madre, quest’ultimo a Napoli.
Nel 2015 pubblica il suo diario d'artista "Tutto è mio" con il noto editore italiano Bompiani. Nel 2018 è stato docente presso la Columbia University, la Brown University e la RISD School of design.
Il premiato documentario "The White House", 75min, 2017, diretto dalla moglie Fabia, offre uno spaccato dell'attività artistica di Mendoza e racconta la storia del The Rosa Parks House Project.
Vive tra Berlino, la Germania e la Sicilia con la moglie Fabia e il figlio Dylan.
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Fondazione Morra Greco leaves the borders of its spaces and enters the Royal Palace of Naples to present the "Almost Home - The Rosa Parks House Project" by the American artist Ryan Mendoza.
Realized with the support of Regione Campania and in collaboration with the Direzione regionale Musei Campania, the project includes the exposition of the house of the Afro-American activist Rosa Parks, who in 1955 launched the boycott of the public transport in the city of Montgomery, becoming an important symbol in the struggle for the civil rights of African Americans. Exhibited in the Courtyard of Honour of the Royal Palace, the Parks' house, originally located in the city of Detroit, was saved from demolition and recovered by the artist Ryan Mendoza. In 2016 he decided to protect it from neglect and reassemble it in
the garden of his house in Berlin. The house had been abandoned for some time and had previously been purchased by Parks' niece, Rhea McCauley, who, not having the financial means to renovate it, had tried to raise funds but without success. This is how she approached Mendoza, after learning about his project "The White House", in which the artist adapted the facade of an uninhabited house in Detroit, repainting it white, and then exhibited it in Art Rotterdam. It was 1992 when Mendoza moved to Naples, where he
lived and worked in the spaces of Fondazione Morra Greco before it became a foundation, trying to recreate a familiar environment not only with painting production, which leads to intimate and personal dimension, but also with manual restoration work. Naples was almost the home of Mendoza for about fifteen years and now it is almost the home of The Rosa Parks House project. It is almost home because the artist would like one day the Parks house to return to its place of origin, to the place where the story that caused the great mobilization of the African-American community of Montgomery took place. The places carry the signs, fractures and wounds of history; they are, consequently, the mirrors of these processes and sometimes manage to highlight their gaps and contradictions. Understanding the importance of the house as a symbol of the complex relationship between history and collective memory, too often ripped apart by operations that attempt to remove rather than rebuild, Mendoza takes the Parks house with him. After exhibiting it in Berlin and in Providence at the WaterFire Arts Center, he brings the house to Naples, the city that welcomed and hosted him for many years. With the "Almost Home - The Rosa Parks House Project", Ryan Mendoza keeps alive the memory of Rosa Parks and all those who lived in the house during a dramatic and conflicted moment in American history, whose identity, today called into question by the return of the Black Lives Matter, appears increasingly fragile and contradictory due to the wounds of a colonial past still open.
RYAN MENDOZA
Ryan Mendoza, born 1971 in New York, is the artist behind “The White House” (2015), “The Invitation” (2016) and the noteworthy “Rosa Parks House Project” (2017).
Described as a ‘rarity in the artworld’ by author Milan Kundera, Mendoza’s artistic projects and paintings move between expressionism and realism, engaging Americana and historical references.
Ryan has shown with a range of European galleries and museums including White Cube, London, Galerie Lelong and Museo Madre, Naples. In 2015 his intimate artist diary ‘Tutto è mio‘ was published by renown Italian publisher Bompiani.
In 2018 Mendoza was a guest lecturer at Columbia University,
Brown University and RISD School of design. The award-winning documentary “The White House”, 75min, 2017, directed by his wife Fabia gives insight into Mendoza’s artistic endeavors and tells the background story of the Rosa Parks House Project.
He lives between Berlin, Germany and Sicily with his wife Fabia and their son Dylan.
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