assemblea

Fermare subito bombe, cannoni e carri armati!

27 febbraio 2022
ore 10:00 (Durata: 2 ore)
per fermare la militarizzazione della Sicilia e del Mediterraneo
per tornare a manifestare a Sigonella
Condanniamo, assieme alle aggressioni espansioniste della Nato, l’invasione russa dell’Ucraina!
Nuovi venti di guerra riprendono a soffiare in Europa orientale e nel Mediterraneo, mentre dal 21 febbraio al 4 marzo sono in corso le macabre esercitazioni Nato Dynamic Manta 2022 al largo dei porti di Catania ed Augusta ( si potrebbero esercitare a salvare vite umane anzicchè distruggerle!).
L’allargamento della NATO a Est è alla base dell’escalation in Ucraina. Risibile appare la preoccupazione dell’integrità statuale dell’Ucraina da parte di USA, Unione Europea e Nato che da trent’anni operano per dissolvere e subordinare gli stati dell’Europa centro- orientale (dalla Jugoslavia alla Cecoslovacchia). Una nuova guerra sarebbe disastrosa per la popolazione dell’intera Ucraina e per tutto il mondo. La partita è complessa, ma una cosa è certa: in gioco, su tutti i fronti (Stati Uniti, Russia, Nato e Unione europea), ci sono esclusivamente interessi di potenza, di dominio, di sfruttamento, non certo il benessere e la libertà dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Ucraina, oggi costretti a milioni ad emigrare, e flagellati in patria da bassi salari, inflazione, peggioramento dell’assistenza sanitaria, corruzione e violenza diffusa
L'Italia deve schierarsi nettamente contro la guerra e per l’autodeterminazione dei popoli, ritirare truppe e navi dall'Europa orientale, rifiutare la logica delle sanzioni che renderebbe ancor più pesante la già durissima condizione economica dei settori popolari (basti pensare agli aumenti delle bollette e dei generi di prima necessità) nel nostro e in altri paesi europei.
Da anni il Mediterraneo è diventato una gigantesca fossa comune di decine di migliaia di migranti, le poche navi umanitarie che resistono alla loro criminalizzazione, appena prendono il largo, nonostante la fredda stagione ed il mare mosso, soccorrono e salvano la vita a centinaia di donne, uomini e bambini. La fortezza Europa e Frontex dilapidano enormi risorse pubbliche per militarizzare i confini , negando il diritto d’asilo ed una degna accoglienza e costruendo nuovi muri di apartheid.
Dalla Sicilia il nostro NO ALLA GUERRA deve essere ancora più forte, per il ruolo che hanno le basi Usa e Nato, a partire da Sigonella, la grande stazione aeronavale da cui quotidianamente decollano i droni-spia di USA e NATO e i pattugliatori P-8A “Poseidon” per le operazioni di intelligence anti-russe nel Mediterraneo orientale e nel Mar Nero; da Augusta, centro di rifornimento strategico delle navi da guerra Nato e dei sottomarini nucleari USA; da Catania-Fontanarossa, scalo “civile” utilizzato per gli elicotteri anti-sottomarini della Marina militare; da Niscemi dove le antenne NRTF e il MUOS della Marina USA trasmettono gli ordini di morte alle unità militari degli Stati uniti schierate in tutto il pianeta.
Facciamo appello alla Sicilia antimilitarista e pacifista, che è stata protagonista di grandi stagioni di mobilitazioni popolari, a riprendere in mano la ricostruzione di un movimento di lotta che fermi questa spirale di morte.
Ritiro immediato delle truppe italiane dall’Est Europa e da ogni dove!
NO all’invio di armi e alle sanzioni USA-NATO-UE
No alla guerra di propaganda e agli interventi militari dell’Occidente e della Russia
No a Dynamic Manta 2022
Porti chiusi alla guerra ed aperti all’accoglienza dei migranti!
Domenica 27 alle ore 10,30 conferenza stampa e presidio al porto di Catania (inizio varco 04)
Promotori: Comitato NoMuos/NoSigonella, Cobas, Lhive, Movimento NoMuos, PRC, Rete antirazzista catanese, Sinistra anticapitalista, redazione I Siciliani giovani…
Info-adesioni: nomuosnosigonella@gmail.com
Per maggiori informazioni:
comitato NoMuos/NoSigonella
Aggiungi a calendario: Google - Outlook - Apple - Altri

Prossimi appuntamenti

Mappa

Eventi dei prossimi giorni

Ricerca eventi

Ricorrenze del giorno

  • Anno 1492: Cristoforo Colombo sbarca nel "Nuovo Mondo": cominciano 511 anni di resistenza india alla conquista dell'America

Dal sito

  • Taranto Sociale
    L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico

    Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione

    Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."
    11 ottobre 2024
  • Pace
    Albert, il bollettino quotidiano pacifista

    Nobel per la pace ai sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki

    Premiata Nihon Hidankyo, un’associazione fondata dai sopravvissuti ai bombardamenti atomici in Giappone, gli Hibakusha. Rappresenta da decenni la voce di coloro che hanno vissuto in prima persona l’orrore della guerra atomica. Un invito a promuovere un mondo libero dal terrore nucleare.
    11 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink
  • Pace
    Albert, il bollettino quotidiano pacifista

    Chiediamo al presidente della Repubblica di sostenere l'ONU mentre i caschi blu sono sotto attacco

    Il silenzio rischia di essere interpretato come un segno di debolezza o, peggio, di complicità tacita. Il nostro Paese non può permettersi di essere complice del fallimento della missione UNIFIL. Se qualcuno deve lasciare la Blue Line, non sono certo i caschi blu: devono essere le forze israeliane.
    10 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink
  • Pace
    Da settembre di quest’anno

    Da Roma a Parigi, nasce in Europa la Rete ebraica per la Palestina

    A Parigi, nel marzo 2024, 20 gruppi ebraici provenienti da 14 Paesi europei si sono incontrati per la prima volta durante un convegno internazionale in solidarietà alla Palestina. Da lì è iniziato un percorso comune, sotto l’ombrello di European Jewish for Palestine (Ejp).
    9 ottobre 2024 - Redazione Pressenza Italia
  • Pace
    Albert, il bollettino quotidiano pacifista

    I caschi blu italiani sono in pericolo ma il presidente Mattarella rimane in silenzio

    L'esercito israeliano ha invaso il Libano e minaccia i caschi blu dell'ONU intimando di andarsene. Fra caschi blu ci sono anche i militari italiani che hanno rifiutato di ritirarsi. Ma sono rimasti soli: neppure la Meloni esprime solidarietà ai caschi blu in pericolo. E il presidente Mattarella?
    9 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.17 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)