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1210° ora in silenzio per la pace

6 agosto 2025
ore 18:00 (Durata: 1 ore)

HIROSHIMA 2025

L’esercito israeliano ha quasi eguagliato a Gaza i morti di Hiroshima, di cui oggi cade

l’ottantesimo anniversario: 70 000 a Gaza, 80 000 a Hiroshima.

Le analogie non stanno solo nei numeri incredibili: ad Hiroshima come a Gaza vengono

deliberatamente presi di mira i civili, per incutere terrore e disperazione.

Ad Hiroshima gli Stati Uniti agirono in prima persona; a Gaza sostengono e difendono il governo israeliano sia da un punto di vista militare che da un punto di vista diplomatico. Trump è stato giustamente definito il “padrino” di Netanjahu

Ad Hiroshima gli Stati Uniti sganciarono il più micidiale ordigno costruito fino ad allora contro un nemico già vinto. Ignorarono le raccomandazioni degli scienziati che ne conoscevano l’immensa potenza; e lo fecero perchè volevano ribadire la loro supremazia militare nei confronti dell’Unione Sovietica. Che infatti iniziò una “rincorsa” al riarmo che il mondo ha conosciuto come “guerra fredda”.

Abbiamo tutti negli occhi le immagini di Hiroshima totalmente distrutta, le piaghe delle persone colpite da radiazioni, il bambino con il fratellino morto sulle spalle.

Ma non abbiamo imparato niente dalla storia.

Attualmente nelle basi statunitensi in Italia sono custodite una novantina di bombe nucleari, anche se l’Italia ha sottoscritto il trattato di non proliferazione nucleare. Non sono “nostre”, sono di Trump. Possiamo solo augurarci che la scarsa affidabilità mentale che Trump ha già dimostrato più volte, e la situazione internazionale sempre più tesa non trascinino anche l’Italia ad un disastro inimmaginabile. Eppure chi continua a chiedere l’uscita dell’Italia dalla NATO viene considerato ingrato verso i “liberatori” statunitensi.

Non si ricordava nella storia umana l’uccisione deliberata di civili in fila per il pane, prima che l’esercito israeliano decidesse di prendere di mira donne e bambini con una ciotola in mano. Non si ricordava la distruzione deliberata di cibo, per impedire che arrivi al “nemico”. Israele ha fatto anche questo. E chi esprime dissenso per Israele, le sue istituzioni, il suo esercito, il suo governo, viene chiamato “antisemita”.

Come gli scienziati che ottant’anni fa scongiurarono il governo statunitense di non sganciare le bombe atomiche, così all’interno di Israele e tra gli ebrei del mondo si levano voci di dissenso e casi di obiezione di coscienza. Manifestanti israeliani che mostravano la rassomiglianza delle foto con i bambini e le bambine di Gaza con i bambini e le bambine dei lager nazisti sono stati brutalmente dispersi dalla polizia, con arresti. Ai dissidenti e agli obiettori israeliani va tutta la nostra solidarietà.

Al governo, all’esercito, alle istituzioni israeliane, il nostro profondo, totale e assoluto disprezzo.

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