Lo sguardo di Handala l’altro volto del Libano” rassegna cinematografica dedicata al Libano
Handala è il simbolo di Naji Al-Ali, un vignettista palestinese che raffigura nei suoi disegni la tragica situazione del suo popolo. Handala è un bambino, con i piedi scalzi, i pantaloni rattoppati e le mani incrociate dietro la schiena, sempre di spalle. Non riusciremo a vedere il suo volto e quindi il suo sguardo finché la Palestina non tornerà ad essere la terra dei palestinesi. Nel 2002 la cooperativa Suttvues ha organizzato la prima edizione de ‘Lo Sguardo di Handala’; tre giorni di film e documentari dedicati alla Palestina e ospitati dal cinema Pasquino a Roma.
Quest’anno, Suttvues ha deciso di ripetere l’esperienza e, grazie alla collaborazione con Un Ponte per… e con l’Università degli Studi Roma TRE, organizza ‘Lo Sguardo di Handala – l’altro del Libano –‘; tre giorni di rassegna cinematografica dedicata alla terra dei cedri. Il Libano è infatti al centro di un’ampia area di instabilità che vede nel vicino Iraq e in Palestina i suoi punti di crisi più aperta. Proprio la durezza dello scontro che si sta attuando nei paesi vicini ha fatto calare l’attenzione rispetto ad un paese in cui le contraddizioni sono tutt’altro che superate.
Obiettivo generale della rassegna è quello favorire una maggiore conoscenza del contesto libanese dall’indipendenza del Paese ad oggi. Si vuole inoltre descrivere il processo di pacificazione in corso, le conseguenze ancora tangibili della lunga guerra civile, la ripresa culturale e sociale in atto e infine la situazione dei profughi palestinesi.
La rassegna si articola in 6 diverse sessioni: Il Sud del Libano, La guerra civile, un popolo in esilio, un popolo assediato, i bambini, la lotta e le speranze.
Alla rassegna parteciperanno i registi libanesi: Eliane Raheb, Katia Jarjoura e Nizar Hassan
PROGRAMMA
Giovedi 2 dicembre
I sessione : Il Sud del Libano. Un quadro di quello che hanno lasciato sul campo oltre 20 anni di occupazione israeliana. Dai problemi che i bambini hanno anche solo per giocare, al problema degli ex-collaborazionisti che stanno cercando di reintegrarsi nella comunità libanese.
Ore 17:30
Entre deux fronts, di Katia Jarjoura 52’, Francia/Libano, 2002, vo sott. Ital.
Le vicissitudini successive al ritiro degli israeliani dal sud del Libano nel 2000. Quattro personaggi dai fronti opposti: la resistenza e il collaborazionismo confrontano le loro storie.
Ore 18:30
Souha, survivre à l’enfer, di Randa Chantal Sabbag57’, Libano/Francia, 2001, vo sott. Italiano.
I 10 anni trascorsi da Souha nel carcere di Khiam, penitenziario del Sud del Libano controllato da Israele fino al maggio 2000.
Al termine delle proiezioni incontro con la regista Katia Jarjoura e con Maurizio Musolino – Rinascita -
II sessione: La guerra civile. Senza pretendere di farne un resoconto esauriente, si vuole dare una descrizione del fenomeno attraverso diversi documentari storici ed interviste.
Ore 20:30
Le Liban Dans la Tourment, di J. Saab; 70’, Libano 1976, vo sott. Italiano.
Dal benessere degli anni ’70 fino alla guerra civile. Il Libano diviso tra forze progressiste e reazionarie.
Ore 22:30
Princes de la guerre, seigneurs de la paix, di Katia Jarjoura
50’, Francia/Libano, 2002, vo sott. Italiano.
Quattro leader politici libanesi: Walid Joumblatt, Amine Gemayel, Nabil Berri e Rafik Hariri, che rappresentano diverse comunità. Le loro idee sulla crisi economica, sui rapporti con la Siria, sull’influenza religiosa nella vita politica, portano a una conclusione allarmante: nessuno dei problemi che ha causato la guerra civile è stato ancora risolto.
Venerdi 3 dicembre
III sessione: Un Popolo in esilio. Un quadro di come si svolge la vita all’interno dei campi profughi palestinesi. Particolare attenzione viene data alle aspettative e speranze dei giovani palestinesi ed al ricordo che gli anziani hanno della loro terra di origine.
Ore 17:30
Mahmud Saleh Mahmud, di Giuseppe Pusceddu 7’; Italia, 2002, vo sott. italiano
Incontro con il poeta palestinese Mahmud Saleh Mahmud, insegnante nel campo profughi di Beddawi in Libano.
Ore 17.40
Le Pays de Blanche, di Maryse Gargour; 28’; 2001 Francia/Palestina. 2001, vo sott. Italiano.
Nata a Jaffa in Palestina in una grande famiglia che possiede molte terre, Blanche, che ora ha 92 anni, non ha più visto il suo paese da quando si trova in esilio a partire dal 1948. Ancora oggi, lei vive nella speranza del ritorno.
Ore 18:15
Bitter water, di Maysoon Pachachi e Noura Sakkaf 76’, Gran Bretagna, 2003, vo. Sott. Italiano.
Il campo profughi di Bourj el barajneh, in Libano e la sua vita quotidiana attraverso le vicende di quattro generazioni di rifugiati palestinesi.
Al termine delle proiezioni incontro con il regista Nizar Hassan e con Stefano Chiarini - IlManifesto -
IV sessione: Un Popolo assediato
Ore 20:30
Ejteyah, di Nizar Hassan 60’; Palestina 2003, vo sott. Italiano.
Un soldato israeliano guarda un documentario sulle conseguenze della invasione israeliana nel campo profughi di Jenin. Egli era uno degli autisti dei bulldozer che hanno causato una imponente distruzione nel campo.
Ore 21:40 Ancora una volta, A. Shehadeh, T. Abu Wael, I. al Habbash, N. al Yasir, N. Najjar
57’; Palestina 2002, vo sott. Italiano.
Il film è composto da cinque cortometraggi sulla situazione nei Territori Pelestinesi occupati, commissionati dall'Università Al-Quds. I registi provengono da Ramallah, Gerusalemme, Gaza, Um Al Fahm e Nazareth.
Ore 22:50
Presentazione del progetto Gaza Hospital; di Marco Pasquini. 24’.
Un video - diario girato a Beirut nel settembre scorso in occasione della commemorazione del massacro di Sabra e Chatila. Quel viaggio si è trasformato in un progetto a lungo termine.
Sabato 4 dicembre
V sessione: I bambini. La situazione in cui vivono i bambini, che siano piccoli residenti dei campi profughi o del sud del Libano, o che vivano nelle strade di Beirut. Alcuni dei documentari sono realizzati dai bambini stessi nell’ambito di progetti di apprendimento attivo promossi dall’associazione libanese Al-Jana.
Ore 17:30
Our Dreams When?, realizzato dai Young Filmakers; 16’; Libano 2001. vo sott. Italiano.
Nel 2001 Moataz Dajani decide di far raccontare ai bambini palestinesi rifugiatisi in Libano come immaginano la loro terra di origine. Il film è un prodotto del progetto “Bambini Profughi palestinesi in Libano registrano le loro vite ed esprimono le loro speranze”.
Ore 17.45
Childhood in the mids of mines, realizzato dai Young Filmakers 19’, Libano 2002, sott. italiano.
Israele ha lasciato molte mine nel sud del Libano quando si ritirò dal paese nel maggio 2000. Molti bambini sono rimasti feriti seriamente. Le mine continuano ad essere una minaccia per tutta la comunità.
Ore 18.10
Ritorneremo, di Giuseppe Pusceddu.7’, Italia 2001, vo sott. italiano.
Lo sguardo dei bambini di Chatila e i racconti della vita del campo.
Ore 18:30
Children of Chatila, di M. Masri 50’; Libano 1998, vo sott. italiano.
L’esilio palestinese visto attraverso gli occhi di due bambine del campo di Chatila. La regista affida la telecamera alle due bambine e il film nasce dalle loro idee.
Al termine delle proiezioni la regista Eliane Raheb inconterà il pubblico
VI sessione: L’Intifada; la lotta e le speranze di un popolo.
Ore 21:00
Tahady, di Nizar Hassan 20’; Palestina 2001, vo sott. italiano
Nizar Hassan viene invitato a realizzare un documentario sull’Intifada. Il punto di partenza è l’immagine dell’uccisione del giovane Mohamed al-Durra. Nonostante gli sforzi e l’abnegazione la produzione si arresta tra posti di blocco, strade chiuse, la guerra incessante.
Ore 21:40
Si Proche Si Loin, di Eliane Raheb 58’; Libano 2002, vo sott. italiano
Ottobre 2000. Mohammed Al Durra muore tra le braccia di suo padre in Palestina. La morte di questo bambino palestinese ha un grande impatto nel mondo arabo, specialmente tra i bambini arabi che esprimono la loro rabbia in maniera veramente straordinaria.
Un Ponte per…. - Cooperativa Suttvuess – Università degli studi di Roma Tre Master in Politiche dell’Incontro e Mediazione Culturale.
Un ringraziamento speciale all’Associazione Apollo 11.
"Un ponte per..."ONG - piazza Vittorio Emanuele II, 132 00185 ROMA
tel.0644702906 mail to: uff-stampa@unponteper.it ;
web: www.unponteper.it
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