60mo della L I B E R A Z I O N E La messa dell’uomo disarmato Un romanzo sulla Resistenza
Don Virginio Colmegna, Vittorio Bellavite, Giuseppe Natale
dialogano con Don Luisito Bianchi,
autore di:
La messa dell’uomo disarmato
Un romanzo sulla Resistenza
Sironi Editore
MARTESANADUE e CASA DELLA CARITA’
PR
Partecipano i rappresentanti delle Sezioni ANPI di Crescenzago e di Precotto.
Letture dell’attrice Anna Goel.
Nel 60° della Liberazione, consigliamo la lettura di questo grande romanzo che ci offre – come un dono meraviglioso- la possibilità di rivivere gli anni della seconda guerra mondiale, della Resistenza e della lotta partigiana; di comprendere i significati veri e profondi di quegli AVVENIMENTI, attraverso una straordinaria narrazione della “sacralità”della fatica quotidiana e di quella rurale in particolare, in una cascina della campagna padana; delle storie di vita e di morte di persone semplici e di personaggi indimenticabili; della partecipazione corale del popolo degli umili e degli ultimi ai grandi fatti della storia, per la conquista della dignità, della libertà e della democrazia.
Capolavoro letterario e modello di scrittura civile e religiosa, il romanzo è fonte preziosa di riflessioni ed insegnamenti per l’oggi.
T U T T I I C I T T A D I N I S O N O I N V I T A T I
A P A R T E C I P A R E
Alcuni apprezzamenti della critica
Ø Secondo Paolo Di Stefano (Corriere della Sera,17.10.03), Luisito Bianchi è “una rivelazione,davvero. Non solo come teologo scomodo o come sacerdote inquieto ma anche come narratore”. Il romanzo “in realtà è un capolavoro (sì un capolavoro) complesso e multiforme che affronta la Resistenza sia nella sua accezione storica sia in un senso civile e filosofico”.
Ø Per Fulvio Panzeri (Avvenire, 25.10.03), l’opera è “un atto di carità e di memoria, un inno religioso per onorare coloro che hanno versato il loro sangue per la libertà”.
Ø Da Tullia Fabiani (L’Unità, 27.11.03) il libro viene definito “un romanzo sulla memoria come esperienza viva e intima”.
L’autore
Don Luisito Bianchi è nato a Vescovato (Cremona). Sacerdote dal 1950, ha fatto l’insegnante, il prete-operaio, l’inserviente d’ospedale. Oggi è cappellano presso il monastero benedettino di Viboldone.
Altre sue opere: Salariati (1968), Sfilacciature di fabbrica(1970),Come un atomo sulla bilancia (1972), Dialogo sulla gratuità (1975). Gratuità tra cronaca e storia (1982), Dittico vescovatino (2001), Simon Mago (2002)
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